4 Marzo 2012

la pièce “Don Milani, un viaggio lungo un mondo” dà inizio stasera alla rassegna al Magnolfi “Nuova Scena Toscana”


Inizia questa sera “Nuova Scena Toscana”, rassegna teatrale delle compagnie del territorio a cura del Metastasio Stabile della Toscana e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato, nel Teatro Magnolfi Nuovo di via Gobetti. Dopo aver presentato al grande pubblico, lo scorso anno, alcune tra le realtà più interessanti della nostra regione, anche nel 2012 verrà riproposto questo originale progetto, con l’intento di far conoscere idee e riflessioni utili allo sviluppo di un nuovo tipo di drammaturgia.
Questa sera, domenica 4 marzo ,alle ore 21 nello spazio del Magnolfi andrà in scena “Don Milani, un viaggio lungo un mondo”, spettacolo narrato di Claudia Cappellini per la regia di Gionni Voltan.
Un lavoro sulla vita e le opere di don Lorenzo Milani, che parte dal luogo che ha dato origine alla sua famosa esperienza: la parrocchia di San Donato a Calenzano. Qui don Lorenzo ha fondato la sua “Scuola popolare per giovani contadini e operai”, rivoluzionando un mondo che era diviso tra comunisti laici da una parte e democristiani cattolici dall’altra. Una esperienza durata solo 7 anni, perché il parroco, diventato poi famoso in tutto il mondo, viene allontanato a Barbiana per motivi essenzialmente politici.
Per ricordare questa lontana e breve esperienza, i pochi allievi di San Donato rimasti hanno deciso di lasciare un prezioso ricordo, ricostruito poi da Claudia Cappellini in forma di pièce di narrazione, proseguendo poi idealmente il racconto anche al periodo di Barbiana.
Uno spettacolo che focalizza l’attenzione su un personaggio ancora molto attuale, che ha rivoluzionato la società del tempo con il suo coraggio e la sua umiltà. “Questo spettacolo porta in scena – ha detto Gionni Voltan, il regista – le testimonianze di Mario Rosi, Giovanni Bellini, Maresco Ballini, Clemente Romualdi e Teopisto Bonari, allievi di don Milani. I loro ricordi sono in scena per raccontare di giustizia, di libertà, di responsabilità, di studio, di conoscenza, in un pezzo di Toscana che, uscito dalla guerra, si preparava ad un’avventura industriale e sociale magnifica e pericolosa. Oggi finita”.

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