8 Marzo 2012

Confcommercio. “Il Comune resista nel non imporre la tassa di soggiorno per lo sviluppo turistico di Prato”


Prato può essere una città turistica? L’Unione commercianti pensa di sì. E manda precisi segnali alle categorie economiche e anche al Comune, affinché non abbandoni il proposito di istituire la tassa di soggiorno. Così Confcommercio Prato, in un comunicato, torna a precisare i contorni di azioni in favore di una “Prato degna di un ruolo turistico di primo piano, all’interno della Toscana”.
“Siamo fortemente convinti che il turismo possa essere uno sbocco importante per la nostra città – scrive l’Unione Commercianti – e riteniamo Prato degna di un ruolo turistico di primo piano in Toscana. Per le sue bellezze e per la sua posizione strategica”.
La “vocazione” turistica non viene però da sola, per realizzarsi “è necessario che lo sforzo sia condiviso tra tutti i soggetti che possono contribuire alla causa, associazioni di categoria e istituzioni, Comune in testa”.
“Fin qui il Comune ha operato bene – dicono a Confcommercio Prato – nel rendere la città più gradevole, i suoi musei e palazzi finalmente fruibili, evitando di imporre ai turisti in visita la gabella della tassa di soggiorno; cosa che invece hanno fatto tutti i principali Comuni della piana e della Toscana. La scelta ha comportato un forte vantaggio competitivo ed ha contribuito ad un notevole aumento delle presenze turistiche in città”.
All’Unione commercianti temono che tale politica possa essere riconsiderata. Da qui il forte richiamo al Comune: “Rinunciare a un po’ di soldi facili, in un periodo come l’attuale, per l’Amministrazione comunale non è semplice, ma non possiamo credere che si abbandoni il percorso seguito. Scegliere l’uovo oggi, tarpando le ali alla crescita turistica della città, sarebbe una scelta talmente miope che, siamo convinti, passata l’umana tentazione di ricorrere al refrain di sempre “meglio pochi, maledetti e subito”, questa Amministrazione non prenderà mai”.

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