Sequestro beni Cenni, le reazioni della politica


Dopo il sequestro conservativo di tutti i beni di proprietà del sindaco Roberto Cenni, l’opposizione di centro-sinistra torna a chiederne con forza le dimissioni, a due settimane dalla mozione di sfiducia respinta dal consiglio comunale. Secondo il capogruppo del Pd, Massimo Carlesi, “Cenni ha perso autorevolezza e non è in grado di fare il sindaco a tempo pieno”. Anche l’IdV chiede a Cenni di fare un passo indietro per il bene di Prato e di farlo al più presto “per permettere nuove elezioni entro breve tempo senza mettere la città in mano ad un commissario e tenerla paralizzata per un anno”. Il centro-destra fa quadrato attorno al sindaco. “Trovo sospetta la rapidità di una giustizia, generalmente lenta, nell’affrontare il caso del fallimento Sasch” afferma l’on. Riccardo Mazzoni, coordinatore provinciale del PdL, secondo il quale contro Cenni è in atto una giustizia ad personam. Mazzoni presenterà un’interpellanza al ministero della giustizia per fare chiarezza sulla vicenda e per chiedere con quali criteri , nel fallimento della Sasch sia stato nominato curatore fallimentare un professionista, Evaristo Ricci, che alle elezioni amministrative del 2009 si presentò nella lista di Sinistra, Ecologia e Libertà.