Rischio cemento a La Querce, Pd e IdV invitano l’assessore Cenni a rinunciare ai 12 nuovi appartamenti
Resta di attualità la questione del rischio cementificazione a La Querce. Dopo le rassicurazioni dell’assessore Gianni Cenni alle mamme della frazione, sull’argomento intervengono i consiglieri comunali del Pd Matteo Biffoni, Maurizio Calussi e Tatiana Bettarini. “Prendiamo dunque atto – scrivono – che l’assessore Gianni Cenni ha deciso di costruire 12 case alla Querce, cambiando quindi la destinazione di un terreno pubblico che era stato individuato dalla passata amministrazione come luogo ideale dove costruire una scuola, recependo le giuste esigenze di una zona che nel corso degli anni ha subito un importante sviluppo e che ora necessita di essere infrastrutturata: ribadiamo pertanto che riteniamo inopportuno costruire altre case, per quanto nobile e condivisibile sia lo scopo a cui sono destinate, ritenendo più congruo impegnarsi per individuare in un’altra zona la loro edificazione. Esortiamo quindi l’assessore, che sappiamo essere uomo pragmatico, a rivedere questa decisione e ritornare al progetto che prevedeva la costruzione di una scuola, che nello specifico contesto territoriale avrebbe un’utilità sociale maggiore: il Pd, che mai ha evocato Vele o chissà quale altro scempio, ma ha solamente riportato la realtà dei fatti, è, come sempre pronto a fare la sua parte per dare soluzione a questa situazione”.
Sullo stesso argomento da registrare anche la presa di posizone dell’IdV. “Italia dei Valori – si legge in una nota – esprime grande perplessità sull’operato dell’assessore Gianni Cenni e sui piani della giunta del comune di Prato che ha deciso di fare il cambio di destinazione degli spazi per la realizzazione di una scuola, per realizzarci degli appartamenti forse per giovani coppie, forse di edilizia popolare. Come Italia dei Valori riteniamo che ogni centimetro rubato al terreno vergine per cementificarlo sia estremamente grave soprattutto se ci possono essere gli spazi per la riqualificazione di vecchi e dismessi capannoni artigianali. La frazione di La Querce ha bisogno di servizi (scuole e giardini attrezzati) e non di nuove abitazioni; così come ha bisogno di risolvere i problemi legati alle cave di Pizzidimonte e di Macie prima di affrontare altre di cemetificazione”.