L’assessore regionale alla sanità Daniela Scaramuccia ha visitato stamani il cantiere del nuovo ospedale di Prato. A nove mesi dalla conclusione dei lavori, l’opera mostra già i propri connotati. All’esterno sono già tracciate la strada di accesso con la rotatoria di immissione al parcheggio (712 posti per il personale e 587 per i visitatori) e la pista per l’atterraggio degli elicotteri, assente al Misericordia e Dolce. Completa la facciata e i lavori alla palazzina economale, all’interno dell’ospedale, sono state sistemate due scale mobili per l’accesso al primo piano ed è già stata allestita una camera-tipo di degenza. Le stanze saranno tutte singole o da due posti. Fra le dotazioni tecnologiche, tutti i piani e tutti i reparti saranno attraversati dal trasporto pneumatico: delle pedane soprelevate su cui far scorrere meccanicamente medicinali e materiali biologici. I carrelli per il trasporto dei pasti o di materiale più pesante saranno robotizzati.
Per quanto riguarda il nodo della viabilità di accesso, sulla richiesta dell’assessore comunale Bernocchi di cofinanziare il sottopasso della Tangenziale con via Galcianese e la nuova strada di collegamento all’ospedale – un’opera da oltre 5 milioni – l’assessore Scaramuccia ha risposto di aver appreso soltanto dai giornalisti la questione e che comunque l’accordo di programma prevede gli oneri a carico del Comune.
Per quanto riguarda il Misericordia e Dolce, la Asl – proprietaria dell’area – si aspetta dal Comune un cambio di destinazione d’uso che consenta di monetizzare e restituire alla Regione i finanziamenti anticipati tramite il fondo rotativo. In caso contrario la Regione potrebbe ricorrere ad una legge regionale recentemente approvata, che assegna al presidente Rossi l’ultima parola sulla destinazione urbanistica del vecchio ospedale. Una legge ritenuta neo-centralista dal capogruppo Pdl in Regione Alberto Magnolfi, che ha ottenuto dal Collegio di Garanzia la bocciatura dell’articolo in questione. Ma gli assessori Scaramuccia e Marson ritengono di poter modificare l’articolo e procedere comunque.