23 Febbraio 2012

“Lo sviluppo passa dall’internazionalizzazione”, le opportunità europee per le pmi illustrate in un convegno alla Monash University


In una fase recessiva, le aziende che crescono sono quelle che vincono la sfida sui mercati esteri, soprattutto quelli delle economie emergenti, che nel 2030 rappresenteranno il 60% del Pil . E’ quanto emerso nel convegno tenutosi alla Monash University sul tema “L’impegno europeo per l’internazionalizzazione delle imprese”. “Il mercato interno è asfittico. Se le aziende vogliono crescere devono puntare all’export e ai mercati internazionali. E non si può pensare che questi mercati funzionino come un tempo, quando bastava andare in giro con la valigia. Adesso bisogna veramente fare dei programmi di internazionalizzazione seri fondati e costruiti su solide basi”.
Il tema dell’accesso al credito, oltre a quello dell’internazionalizzazione, è stato al centro del dibattito alla Monash University. Giuseppe Tripoli, mister Piccole e medie imprese, ha ricordato che il sistema è drogato dalla mole di crediti non riscossi da parte delle imprese, stimati in Italia a 100 miliardi di euro.
Il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello ha proposto di unire le forze ”dei sistemi camerali europei per colmare il deficit di informazioni sulle piccole e medie imprese e consentire all’Europa di mettere a punto politiche economiche ed industriali davvero efficaci”. Il direttore generale di Imprese e industria della Commissione europea Daniel Calleja Crespo ha illustrato i servizi a sostegno delle imprese europee che vogliono aprirsi al mercato cinese, tra cui l’ufficio di assistenza sui diritti di proprietà intellettuale, con tanto di help desk, numero verde e sito internet a disposizione delle imprese.