21 Febbraio 2012

La Poesia di Alda Merini sotto la Croce. Giovedì 23 febbraio in Duomo la rappresentazione a cura di Luconi


Inizio della Quaresima con la poesia di Alda Merini dedicata alla Madonna, in una rappresentazione curata da Massimo Luconi. L’appuntamento – titolo «Poema della croce» – è di grande suggestione, ed è in programma in duomo, il giorno dopo le ceneri, giovedì 23 febbraio alle 21,15, ingresso libero.
I testi della Merini saranno letti dagli attori Monica De Muru e Fernando Maraghini. L’accompagnamento musicale – piano e tromba – è di Mirio Cosottini. La rappresentazione, come detto, è curata da Massimo Luconi. «Il progetto sul Poema della croce di Alda Merini – spiega il regista – nasce all’interno di una attenzione che focalizza il rapporto fra poesia e spiritualità e che da tempo incide sul mio percorso professionale, con una ricerca espressiva, al di là dei grandi allestimenti e dei teatri, che privilegia il silenzio della parola e la riflessione profonda attraverso la nostra interiorità».
Scrive ancora Luconi: «Maria è uno degli misteri più affascinanti della cristianità, intorno a lei si sono appassionati laici e religiosi, scettici e credenti». E prosegue: «L’opera di Alda Merini ci consegna una Vergine diversa da come eravamo abituati a pensarla: quella che ci viene incontro è una donna giovane,fragile, umanissima, smarrita e stupita di fronte al mistero della divinità del figlio e alla crocifissione».
«La Merini – secondo il curatore della rappresentazione – fa parlare una Madonna umanissima e semplice, una donna giovane madre, stupita e umanamente colpita di fronte alla grandezza del suo ruolo. È uno splendido viaggio in uno dei “simboli” del mondo cattolico, che appartiene a tutti, atei e credenti, senza retorica e con la semplicità del cristianesimo delle origini. Non per niente ci sono molti rimandi alle laudi medievali di Iacopone e di san Francesco».
«In questo commovente percorso poetico, Maria è corpo sangue, dolore, eppure la sua voce sembra provenire da uno spazio cosmico, rarefatto, solcato da vibrazioni commosse e lampi di intensa intimità, quasi a dimostrarci che nessun mistero si può comprendere se non sappiamo offrirgli in cambio la nostra autenticità. Su questa via crucis poetica abbiamo lavorato scavando dentro la forza evocativa e l’emozione della poesia  e  elaborando una forma narrativa  dove la parola si unisce alla musica e al canto in un unico affresco sonoro».
Mirio Cosottini che ha composto le musiche dello spettacolo, «è uno dei più talentuosi performer jazz della scena musicale italiana, suona la tromba e il pianoforte con lo stesso vibrante talento», sottolina il regista. Monica Demuru, cantante e attrice, «vanta collaborazioni con i più importanti gruppi di teatro e musicisti italiani da la Raffaello Sanzio a Stefano Bollani». Infine, Fernando Maraghini ha lavorato con alcuni fra i più importanti registi italiani e europei fra cui Roberto de Simone, Luca Ronconi, Peter Stein.
La data della rappresentazione non è casuale, proprio vent’anni fa, il 23 febbraio del 1992, mons. Gastone Simoni fece il suo ingresso a Prato come vescovo della Diocesi. Lo spettacolo sarà dunque occasione per ringraziare il presule in questo speciale e sentito anniversario.

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