Come 500 anni fa, anche nel fine settimana a Vernio si è mangiato polenta dolce, aringhe e baccalà. La Polentina, chiamata anche “Festa della Miseria” o “Pulendina”, giunta alla 436esima edizione, ricorda la carestia del 1512 causata nel pratese e in Val di Bisenzio, dall’invasione spagnola durante la guerra contro Firenze. Un paese fra più colpiti fu proprio Vernio e i conti Bardi distribuirono ai sudditi affamati polenta di castagne, aringhe e baccalà. Dalla fine del XVI secolo la manifestazione è stata tramandata fino ai giorni nostri dalla Società della Miseria. La “Pulendina” è diventata anche un modo per celebrare uno dei prodotti principe della vallata, la farina dolce di castagne, proposta per l’intera giornata sotto forma di diverse, e squisite, produzioni tipiche. La Festa della polenta è una delle più antiche rievocazioni storiche italiane e anche quest’anno ha attirato turisti e curiosi, giunti per seguire il corteggio storico, che ha visto la partecipazione di oltre 600 figuranti, e per prendere parte alla distribuzione di polenta dolce, aringhe e baccalà.