Il Novecento raccontato con undici grandi film: al via la rassegna Il secolo breve
Il “Secolo Breve” è il titolo della rassegna promossa dall’assessorato alla cultura del Comune in collaborazione con la Scuola di cinema Anna Magnani per raccontare il Novecento, gli eventi, i sogni, gli incubi e le illusioni dell’Occidente. L’appuntamento è tutti i lunedì dal 27 febbraio al 14 maggio al Terminale, alle 21.15. “Un grande film può raccontare la storia con straordinaria efficacia – commenta l’assessore alla cultura Anna Beltrame _: l’interesse per le rassegne sul Risorgimento e la storia italiana dal dopoguerra proposte nei mesi scorsi ci spingono a continuare in questa direzione. L’ingresso sarà libero, quindi alla portata di tutti”.
Il Novecento è stato un secolo di guerre, di conflitti ideologici, di mutamenti repentini che hanno fatto crollare le nostre certezze: la definizione di “secolo breve” condensa in sé tutti questi elementi di dubbio e di precarietà. La rassegna parte lunedì prossimo 27 febbraio con “La grande illusione” (1937) di Jean Renoir, per proseguire il 5 marzo con “Orizzonti di gloria” (1957) di Stanley Kubrick, capolavori che colgono il suicidio della civiltà europea nel primo conflitto mondiale. Il 12 marzo è in cartellone “Terra e libertà” (1995) di Ken Loach, ambientato durante la guerra civile spagnola, e il 19 marzo “Ogni cosa è illuminata” (2005) di Liev Schreiber, viaggio nella memoria alla ricerca delle radici dell’ebraismo russo. Il 26 marzo toccherà a “Il prestanome” (1976) di Martin Ritt, un film sul clima di sospetto e complotto nel mondo dello spettacolo, ai tempi della caccia alle streghe del senatore McCarthy. Il 2 aprile verrà proiettata “La battaglia di Algeri” (1966) di Gillo Pontecorvo, sulla fine del colonialismo francese in Nord Africa, e il 16 aprile “Le vite degli altri” (2006) di Florian Henckel von Donnersmarck, efficace rappresentazione dello stato poliziesco nella ex Germania dell’Est. La rassegna procede il 23 aprile con “Kathyn” (2007) di Andrzej Wajda, racconto di una delle più tragiche ed oscure pagine della storia europea, e con “Il proiezionista” (1991) di Andrei Konchalovsky, storia ambientata nella Russia al tempo di Stalin. Il 7 maggio verrà proiettato “Milou a maggio” (1989) di Louis Malle, tragicommedia sulle vicende di una famiglia al margine delle rivolte studentesche del sessantotto, per concludere con “Prima della pioggia” (1994) di Milcho Manchevski, intreccio di episodi che narrano le atrocità delle guerre balcaniche. La scelta dei titoli non è stata facile, considerata la mole sterminata della produzione cinematografica sulle vicende storiche del Novecento: si è cercato di privilegiare film di qualità che fossero rappresentativi del clima storico, senza essere troppo conosciuti.