Dopo un consiglio comunale fiume durato quasi sei ore la mozione di sfiducia al sindaco Cenni è stata respinta. Il centrodestra si è compattato intorno al primo cittadino con tutti e 22 i consiglieri di maggioranza che gli hanno rinnovato la fiducia. Sedici invece i voti dell’opposizione in favore della mozione, mentre Riccardo Bini di Futuro e Libertà si è astenuto (Federico Lorusso non ha partecipato alla votazione). Il dibattito in certi momenti è stato molto caldo, con alcuni interventi soprattutto dai banchi dell’opposizione che non hanno risparmiato critiche all’operato di Cenni sia come amministratore della Sasch che come sindaco. Il centrodestra ha invece definito “strumentale” e “giustizialista” la mozione di sfiducia, ricordando all’opposizione tutte le vicende legate alle società partecipate. Nutrita la partecipazione anche dei cittadini che fin dal primo pomeriggio hanno affollato il salone consiliare con striscioni e applausi per entrambi gli schieramenti. Prima delle dichiarazioni di voto è arrivato anche l’intervento del sindaco. Cenni con la voce provata da una giornata di forti emozioni ha ripercorso i tratti salienti della sua legislatura a cominciare dalla vicenda Consiag. Poi ha ribadito come in questi due anni il suo impegno sia stato quasi esclusivamente rivolto al ruolo di sindaco. Il capogruppo del Pd, Massimo Carlesi al termine del consiglio ribadisce la convinzione che il sindaco non ha più autorità in città. Alla fine dell’intervento Cenni ha ricordato che solo due motivi potrebbero spingerlo alle dimissioni: sfiducia del consiglio e la consapevolezza di non potere più essere utile alla città.