“La contraffazione nel campo del tessile e della moda è un settore più remunerativo e più pulito del traffico di droga, su cui ha messo le mani la criminalità organizzata. Dalle audizioni sono emerse contaminazioni con la camorra a Prato e con la n’drangheta a Firenze”. Con queste parole Gianni Fava (Lega Nord), presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla contraffazione e la pirateria in ambito commerciale, ha sottolineato la pericolosità del fenomeno che arreca danni ingenti al made in Italy. La commissione parlamentare d’inchiesta, composta da parlamentari di Pd, Pdl, Italia dei valori, Lega Nord e Udc e di cui fa parte anche il deputato pratese Andrea Lulli – assente oggi per un impegno alla Camera – è venuta oggi a Prato in missione per raccogliere informazioni attraverso le audizioni con sindaco, prefetto, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle categorie economiche. I parlamentari hanno preso atto del caso Prato, e dei fenomeni legati al distretto parallelo cinese: contraffazione, evasione fiscale, riciclaggio e esportazione di denaro all’estero tramite agenzie di money transfer. I lavori della Commissione proseguirano a marzo con altre audizioni a Napoli e sfocieranno in una relazione da sottoporre all’attenzione del Parlamento, e in possibili interventi legislativi.