“Nessuna trama oscura e nessun complotto politico-giudiziario sul caso Sasch”. Massimo Carlesi respinge le accuse dell’assessore Aldo Milone, il quale ieri – in un comunicato stampa diffuso dal Comune – aveva sostenuto che i rumors dei mesi scorsi su imminenti provvedimenti della magistratura nei confronti del sindaco, trapelati in ambienti di centrosinistra, sarebbero stati da ricondurre alla comune frequentazione di Evaristo Ricci e Massimo Carlesi ad un gruppo di preghiera.
“Conosco bene Evaristo Ricci, professionista stimato e onesto – afferma Carlesi -. Non mi posso vantare di essere suo amico, perchè purtroppo ho una scarsa frequentazione. Evidentemente le affermazioni di Milone sono di seconda mano; molto probabilmente il segugio che ha sguinzagliato dietro di me, gli ha dato informazioni sbagliate. Di oscuro non c’è niente. Della mia fede cattolica sono a conoscenza tutti. Della possibilità di frequentare un gruppo di studi sul Vangelo, credio sia un diritto sancito dalla Costituzione. Non ci sono state mai occasioni dove Evaristo Ricci ha diffuso notizie riservate sulla Sasch. Credo che l’assessore Milone questa volta ha superato la parte e ha dato di fuori completamente”.
Carlesi chiede le scuse di Aldo Milone e del sindaco Cenni, dicendosi disposto, in tal caso a ritirare il mandato assegnato ad un legale per valutare una querela nei confronti dell’assessore alla sicurezza. Il capogruppo Pd spiega che le voci sulla grave situazione della Sasch e le possibili ripercussioni giudiziarie circolavano da tempo in tutta la città, soprattutto per le rivendicazioni legittime delle oltre 300 ditte creditrici.
“Mi si attribuisce una potenza, tale che io avrei potuto condizionare due curatori fallimentari, un giudice, il presidente del Tribunale, il pubblico ministero, il procuratore della Repubblica, un intero partito per poi arrivare a fare questo…mi sembra veramente troppo” – conclude Carlesi.