Quasi un negozio su due tra quelli controllati non ha emesso lo scontrino fiscale, mentre in un’azienda cinese sono stati trovati ben 15 lavoratori a nero. E’ il bilancio dei controlli effettuati nei giorni a cavallo del fine settimana appena trascorso dai finanzieri della Compagnia di Prato che hanno svolto un’operazione finalizzata al contrasto all’evasione fiscale, previdenziale e contributiva.
Le Fiamme gialle pratesi hanno controllato un laboratorio cinese, all’interno del quale i militari hanno constatato uno scenario di completo degrado e promiscuità tra uso lavorativo e abitativo. Nel capannone, di circa 1500 metri quadrati, erano presenti 20 persone, di cui una in stato di clandestinità. Solo cinque sono risultate effettivamente alle dipendenze della ditta, mentre 15 soggetti erano completamente in nero. L’intero immobile, comprensivo di 120 macchinari e 41 strutture abusive (di cui 38 dormitori e 3 cucine), è stato posto sotto sequestro e il titolare della ditta è stato denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per le violazioni in materia igienico-sanitaria e di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nello stesso tempo pattuglie in divisa di Baschi Verdi hanno monitorato giorno e notte le principali arterie cittadine, il centro storico e la zona industriale del Macrolotto, controllando complessivamente 54 automezzi, tra veicoli aziendali, auto private e di lusso, mentre il personale in borghese ha effettuato controlli in 38 esercizi commerciali per controlli sul regolare rilascio del documento fiscale. Delle 38 attività commerciali controllate, tra italiane e cinesi, 17 sono state sanzionate per la mancata emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale. Le violazioni sono state riscontrate su tutti i comuni della provincia di Prato e le principali categorie economiche sono bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, parrucchiere, macellerie, ma anche un medico che effettuava visite per il rinnovo patente.
I controlli svolti su strada dalle pattuglie in uniforme hanno consentito di identificare oltre 100 soggetti, di controllare 16 auto di lusso, nonché i documenti di trasporto di 38 automezzi aziendali, uno dei quali è stato sequestrato poiché effettuava il trasporto commerciale di merce per conto terzi senza la prevista autorizzazione. Per tale violazione è previsto sia il fermo amministrativo del mezzo che il sequestro amministrativo della merce. Pertanto, i 10mila capi d’abbigliamento rinvenuti all’interno del veicolo sono stati posti sotto sequestro.