12 Gennaio 2012

Lotta all’illegalità economica. Dal dissequestro dei macchinari il Comune ha incassato oltre 300mila euro


Sequestrati 5.254 macchinari tessili,  272 imprese e 179 immobili nel corso di ben 365 controlli condotti nel 2011 dalla Squadra Interforze con un incasso record proveniente dai dissequestri di macchinari tessili di ben 327.996 euro, 100mila euro in più del 2010 (228.358 euro), e 10 volte di più rispetto al 2006, quando la cifra era ferma a 35mila euro.
Parlano da soli i numeri dell’attività condotta dalle sezioni di Polizia commerciale e di Edilizia e contrasto al degrado urbano della polizia municipale, come ha sottolineato l’assessore alla Sicurezza urbana Aldo Milone, che stamani ha presentato il resoconto del 2011. Un anno che fa il paio con il 2010, che fece registrare un’impennata sui controlli per il rispetto della legalità e della leale concorrenza.
La polizia commerciale, che a partire dall’anno scorso ha avviato un’azione di controllo nei negozi per verificare la regolarità degli spazi e dei prodotti venduti a salvaguardia della salute di acquirenti e consumatori, ha eseguito 12 sequestri per violazioni in materia di etichettatura dei prodotti tessili per un totale di 5.064 articoli non a norma. Da un controllo effettuato poi sulle dichiarazioni dei redditi di un campione di 150 esercizi commerciali cinesi è emersa una situazione paradossale: il 90% presenta redditi non congrui, di appena 3.000 euro o addirittura in perdita, e in pochissimi denunciano tra i 10mila e i 20mila euro all’anno.
Per quanto riguarda l’Unità Polizia edilizia, 133 sono stati gli interventi con il Gruppo Interforze, 365 i controlli su immobili in uso ad imprese (319 nel 2010), 179 i sequestri di immobili (176 sequestri penali in stanzoni e 3 amministrativi in abitazioni, mentre nel 2010 sono stati 145), 272 le imprese presenti in immobili sequestrati (285 l’anno scorso,  214 le notizie di reato (193 l’anno scorso), 172 i sequestri di macchinari per 5.254 taglia e cuci (nel 2010 265 per 6.259 macchine, perchè il numero delle aziende locate in un solo capannone era maggiore), 58 sanzioni amministrative elevate per mancanza di denuncia dell’azionamento dei macchinari (contro 40 del 2010), 157 le multe per uso promiscuo dei locali (225) e 215 quelle per la non agibilità dell’edificio (231).
«Negli ultimi anni i controlli nelle aziende del distretto parallelo sono decuplicati – commenta l’assessore Aldo Milone –  Veniamo da due anni di grande e intensa attività di controllo da parte delle forze dell’ordine e dell’azione amministrativa portata avanti dalla giunta Cenni, basata anche sul rapporto costante tenuto col Governo per impostare le politiche necessarie all’intensificazione dei controlli. Dalle istituzioni cinesi due anni fa arrivavano commenti del tipo: “fate controlli come nei lager nazisti”. Oggi l’ambasciatore invece dice: “fate bene a fare i controlli e a pretendere il rispetto delle leggi”. Questo cambiamento, almeno formale ma che salutiamo come una positiva novità tutta da verificare nei fatti, è frutto dell’aver reso il caso Prato un caso nazionale e internazionale, come ha sottolineato ad una sola voce col sindaco anche il presidente Gestri. Lo abbiamo fatto grazie ad un’azione mediatica e politica precisa, che ha evidentemente dato i sui frutti. Anche la Cina ha quindi preso atto del sistema organizzato di illegalità che si è radicato a Prato anche grazie ai troppi colpevoli silenzi che hanno caratterizzato gli anni precedenti alla giunta Cenni, che ha invece alzato il coperchio sul vaso di Pandora. Accogliamo pertanto con favore le nuove prese di posizione dell’Ambasciata cinese».
Da sottolineare l’incasso derivante dai dissequestri dei macchinari tessili: «E’ praticamente l’unico tributo che i cinesi non evadono – continua l’assessore – Anche per questo, per ripristinare una forma di perequazione fiscale, ho intenzione di proporre per il 2012 un aumento delle sanzioni sui sequestri dei macchinari tessili». In un incontro tra il direttore di Equitalia e l’assessore Milone è stato concordato di avviare una collaborazione che possa permettere la riscossione delle somme evase, che in buona parte riguardano tributi locali: «In un momento di crisi come questo e di taglio delle risorse statali verso gli enti locali – conclude Milone –  le cifre recuperate potranno essere utilizzate per il sociale e le famiglie più bisognose».