Una situazione sempre più difficile, con le liberalizzazioni del governo Monti che rischiano di dare il colpo di grazia, in assenza di politiche a sostegno del commercio in centro. E’ quanto denuncia Luciano Gori, presidente del Consorzio centro storico Prato C’è, che interviene nel dibattito sui fondi sfitti dentro le mura. All’assessore Caverni che sostiene di aver invertito la tendenza con 40 nuove attività aperte in pochi mesi, anche grazie alle aperture domenicali, Gori risponde che a beneficiarne sono soltanto il Corso Mazzoni e via Garibaldi. Il presidente del Consorzio centro storico chiede al Comune maggiori servizi sul fronte del trasporto pubblico e iniziative promozionali, come l’introduzione del disco orario nei parcheggi del centro.
Anche secondo Alessandro Giacomelli, presidente di Confesercenti, i fondi sfitti sono ancora molti e i nuovi negozi che hanno preso il posto degli esercizi storici spesso sono di qualità inferiore e hanno vita breve.