2 Dicembre 2011

Vasto traffico di griffe false, sei arresti. Consegne
anche a Prato


Venivano venduti anche a Prato parte dei trentamila capi di abbigliamento falsificati ma di buona fattura, che dalla Turchia venivano smerciati, tramite grossisti compiacenti, in mezza Europa. A scoprire i traffici illeciti sono state le Fiamme Gialle di Arezzo e gli uomini del Gico di Firenze, che nell’ambito dell’operazione “Rubamazzo” hanno indagato 50 persone e ne hanno arrestate sei. In manette sono finiti un 53enne italiano da tempo residente in Germania, che si occupava dello stoccaggio e dello smistamento della merce una volta arrivata in terra tedesca, due calabresi di 42 e 45 anni, considerati molto vicini ai clan della ‘ndrangheta ”Anello Fiumara” e ”Mancuso” e tre napoletani, due ventisettenni e un cinquantenne.
I Finanzieri hanno individuato un giro organizzato che, dopo la produzione in Turchia, faceva arrivare la merce – scarpe e capi di abbigliamento falsi ma di pregio -in Germania e Olanda, da dove veniva venduta anche in Austria, Italia, Spagna e Gran Bretagna.
In Italia la Guardia di Finanza ha seguito otto consegne. I finanzieri si sono spinti cosi’ oltre che ad Arezzo, a Firenze, Prato, Bergamo, Cittadella (Padova), Vibo Valentia, Salerno e Catania.
Secondo quanto emerso i personaggi di spicco dell’organizzazione erano i due calabresi, che, in due episodi avvenuti in Calabria, avrebbero utilizzato maniere violente per convincere gli acquirenti a comprare. Sempre in base alla risultanze delle indagini i due si incontravano in locali aretini per pianificare le strategie future di azione.
Elevatissimi, come ha spiegato il colonnello Solombrino, i margini di profitto con capi che, dai 14 euro iniziali, arrivavano poi a costare cifre più che raddoppiate al compratore finale. In questo ambito 50 le persone indagate, tra cui due grossisti aretini e alcuni fiorentini e 30 quelle ”monitorate” dall’inchiesta che continua ad andare avanti.