E’ Riccardo Santini, presidente pratese dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, il primo paziente al mondo a cui è stato impiantato un microchip nell’occhio. L’intervento è stato eseguito a inizio novembre a Pisa, dal dottor Stanislao Rizzo, direttore del reparto di chirurgia oftalmica dell’azienda ospedaliero-universitaria di Pisa. A quasi due mesi di distanza, Santini è ancora alle prese con la riabilitazione e soltanto 16 sui 60 elettrodi del dispositivo sono stati attivati. Ma dopo oltre quarant’anni di cecità, dovuta ad una retinite pigmentosa che gli ha tolto la vista all’età di vent’anni, Santini è tornato a scorgere i chiaroscuri in bianco e nero.
Entro un paio di mesi, a riabilitazione conclusa, il presidente pratese dell’Uic dovrebbe riuscire a distinguere le persone a un metro e mezzo di distanza, e poter vedere gli ostacoli sul proprio cammino, migliorando di molto la qualità di vita. Il tutto grazie ad una sorta di primo occhio bionico: il microchip impiantato nell’occhio umano (messo a punto nei laboratori della Second Sight Medical Products in Californa), dialoga con una minitelecamera, installata sulla montatura di un paio di occhiali, e restituisce le immagini al cervello. L’operazione è possibile nei casi in cui il paziente abbia visto in passato, e possieda una “visione” formata a livello cerebrale.