Conferita la cittadinanza italiana a tre stranieri residenti a Prato
Stamani in palazzo comunale il presidente del Consiglio comunale Maurizio Bettazzi e l’assessore alle Politiche per l’integrazione Giorgio Silli hanno conferito la cittadinanza italiana alle signore Jackiewcz Jablonska, di origine polacca, e Babeshko Galyna Yehorivna, di origine russa, e al signor Flores Davagnino Elmer Daniel, nato in Perù, da molti anni residenti a Prato. Sobria ma particolarmente significativa la cerimonia di conferimento: «Il benvenuto nella comunità italiana rappresenta per questi cittadini il compimento di un percorso di vita e l’assoggettamento alle leggi italiane, prima fra tutte la Carta Costituzionale – afferma il presidente Bettazzi – Molto più emozionante il giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana, soprattutto nella ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, rispetto alla celebrazione di un matrimonio. Un momento che ha sancito l’appartenenza ad un popolo, alle sue regole e alle sue tradizioni e che ha emozionato non solo coloro che hanno prestato giuramento, ma anche i celebranti». «Cicerone diceva ‘la patria è dove l’uomo sta bene’ – aggiunge l’assessore Silli – Diventare cittadini italiani oggi è cosa molto lunga e complessa e chi per 15 anni percorre questa corsa burocratica ad ostacoli e ne taglia il traguardo non fa altro che dimostrare il suo attaccamento alla nostra Nazione e la sua volonta’ di sentirla propria in tutto e per tutto. Questi sono veri esempi di integrazione. Benvenuti».
Stamani in palazzo comunale il presidente del Consiglio comunale Maurizio Bettazzi e l’assessore alle Politiche per l’integrazione Giorgio Silli hanno conferito la cittadinanza italiana alle signore Jackiewcz Jablonska, di origine polacca, e Babeshko Galyna Yehorivna, di origine russa, e al signor Flores Davagnino Elmer Daniel, nato in Perù, da molti anni residenti a Prato. Sobria ma particolarmente significativa la cerimonia di conferimento: «Il benvenuto nella comunità italiana rappresenta per questi cittadini il compimento di un percorso di vita e l’assoggettamento alle leggi italiane, prima fra tutte la Carta Costituzionale – afferma il presidente Bettazzi – Molto più emozionante il giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana, soprattutto nella ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, rispetto alla celebrazione di un matrimonio. Un momento che ha sancito l’appartenenza ad un popolo, alle sue regole e alle sue tradizioni e che ha emozionato non solo coloro che hanno prestato giuramento, ma anche i celebranti». «Cicerone diceva ‘la patria è dove l’uomo sta bene’ – aggiunge l’assessore Silli – Diventare cittadini italiani oggi è cosa molto lunga e complessa e chi per 15 anni percorre questa corsa burocratica ad ostacoli e ne taglia il traguardo non fa altro che dimostrare il suo attaccamento alla nostra Nazione e la sua volonta’ di sentirla propria in tutto e per tutto. Questi sono veri esempi di integrazione. Benvenuti».