Scuole cattoliche, a Prato un bambino su tre frequenta le paritarie
Le Scuole cattoliche pratesi danno i numeri e si confermano come una importate realtà, radicata e diffusa sul territorio. Questa mattina nel chiostro di San Domenico, dove si è appena conclusa l’annuale festa, durata una settimana, il Coordinamento diocesano delle Scuole cattoliche ha presentato un report per illustrare alla città la reale presenza e l’offerta formativa che forniscono i 23 istituti scolastici presenti a Prato e in provincia.
I dati sono stati forniti da Roberto Macrì e don Massimo Malinconi, responsabili del Coordinamento. Presenti anche il Presidente della Provincia di Prato Lamberto Gestri, l’assessore comunale all’istruzione Rita Pieri e il parlamentare pratese Antonello Giacomelli.
Nel suo intervento Roberto Macrì ha ribadito come le Scuole cattoliche siano paritarie e non private, «sono a tutti gli effetti pubbliche facenti parte del sistema scolastico complessivo». «Le nostre scuole sono popolari, dove studiano i figli di genitori normalissimi, persone – ha sottolineato Macrì – che fanno molti sacrifici per vedersi garantita questa scelta». Il Coordinamento ha affermato come la formazione in queste scuole sia assolutamente laica, «nell’accezione più nobile del termine» ha aggiunto Macrì, e non confessionale.
Nel corso della presentazione non sono state nascoste le difficoltà economiche che queste scuole devono quotidianamente affrontare pur dando risposta alle necessità di tante famiglie. «Le risorse dal pubblico sono scarse – ribadisce il Coordinatore – e visto che non vogliamo creare scuole d’èlite alle famiglie non possiamo chiedere aumenti di tariffe». Alla scarsità di risorse si aggiungono i ritardi nei pagamenti: «Oggi aspettiamo più del 50%, oltre un milione di euro, delle risorse dell’anno scolastico passato». E su questo ultimo punto si è ricollegato il presidente Lamberto Gestri, che vista la presenza dell’on. Antonello Giacomelli, ha lanciato una proposta: «Perché i parlamentari pratesi non presentano una interrogazione bipartisan per chiedere una risposta al Governo sul mancato pagamento di questi finanziamenti?». Sia Gestri che Giacomelli si sono detti preoccupati per i tagli che si trova costretto a subire il complessivo sistema scolastico e in questo senso il deputato si è detto disponibile alla richiesta del Presidente della Provincia.
«Credo nella molteplicità dei progetti educativi e formativi e credo alla ricchezza delle scuole paritarie cattoliche» ha detto l’assessore Rita Pieri, anch’essa insegnante in una paritaria, ed ha aggiunto: «Questa Giunta ha posto al centro i bisogni del sistema scolastico e io in prima persona ho sempre cercato di coinvolgere queste scuole. Ad esempio nel protocollo d’intesa sugli studenti stranieri, sottoscritto anche dalle paritarie, e garantendo l’assistenza socio-educativa, nonostante alcune polemiche, anche nelle scuole cattoliche».
Gli alunni e le scuole
In tutto sono 3268 gli alunni che frequentano i 23 istituti presenti in diocesi ma anche oltre, perché del Coordinamento fanno parte, oltre alle 16 scuole di Prato, le 2 di Vaiano, le 2 di Vernio, ci sono anche quelle di Carmignano, Montemurlo e Sesto Fiorentino. Complessivamente sono 8 asili nido, 22 scuole dell’infanzia, 9 scuole elementari, 2 scuole medie e una scuola superiore.
Gli studenti delle Scuole cattoliche rappresentano il 16,34% della popolazione scolastica pratese composta da 19635 alunni. Ma se togliamo le scuole secondarie, osserviamo che gli iscritti alle paritarie del Coordinamento incidono per il 20,89% (2977) e addirittura quasi un bambino su tre a Prato frequenta una scuola dell’infanzia cattolica (30,71% corrispondente a 1628 su 5300).
Guardando i numeri delle scuole divise per fascia d’età vediamo che la parte del leone la fanno le scuole dell’infanzia (19 scuole) e la primaria (9): solo qui, infatti, sono iscritti rispettivamente 1628 e 1191 bambini. Nelle due scuole secondarie di primo grado (ex medie) ci sono 188 ragazzi e ragazze e nell’unica secondaria di secondo grado (ex superiori) gli iscritti sono 103.
Così come nelle altre scuole pratesi nelle paritarie non mancano gli studenti stranieri che sono 253 (il 7,74%).
Il sostegno
Un discorso importante resta quello del sostegno: con 42 bambini certificati e 45 con disagio, le scuole cattoliche si fanno carico di una cifra che si aggira intorno ai 285 mila euro all’anno, mentre a 250 mila euro si stima l’esenzione di retta fatta a favore delle famiglie più bisognose che, tra esenzioni totali e parziali, sono più di 220.
Gli insegnanti
Sono in tutto 256 gli insegnanti che lavorano in queste scuole, di cui solo 18 religiosi; 25 invece il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliare). Il loro monte salari è di oltre 10 milioni di euro all’anno. Per tutta risposta, i contributi ricevuti dal pubblico sono circa un quarto del monte salari, 2 milioni e 200 mila di euro. E purtroppo, ad oggi, ne sono stati incassati meno di un milione e 100 mila euro.
Le rette e i costi per lo Stato
Infine le rette, il cui costo dimostra che le Scuole cattoliche non sono certo scuole d’èlites. Il costo medio mensile è di 127 euro e le rette vanno dai 100 ai 150 euro al mese per le primarie e quelle d’infanzia, ovvero la fascia più significativa della presenza delle paritarie a Prato.
Grande il beneficio che le scuole paritarie, non soltanto a livello formativo e culturale ma anche sul piano economico, producono per la collettività e le casse dello Stato, dove incidono nel bilancio della Pubblica istruzione per meno dell’1%.
Una eventuale chiusura di queste scuole comporterebbe, ad esempio per Prato, una spesa per lo Stato di 18 milioni di euro, a fronte di un 1 milione e 800 mila euro di contributi oggi erogati. Un bambino della materna statale costa 6116 euro all’anno, mentre 584 quello della paritaria. Un alunno della primaria statale costa 7366 euro, 866 se delle paritaria. Uno studente delle scuole medie 7688, addirittura 106 nelle paritarie e uno studente delle superiori 8108 euro a fronte dei 51 nelle paritarie.