Molta emozione ieri pomeriggio in duomo per l’ordinazione diaconale di Luigi D’Arco e Fabio Panconesi. Il Vescovo Simoni ha presieduto il rito, imponendo le mani sui due candidati, in una cattedrale piena dei familiari, dei conoscenti e degli amici dei due seminaristi. Una tappa importante nel loro cammino verso il sacerdozio. I due provengono – come è stato ricordato dal rettore del seminario, don Daniele Scaccini – da due esperienze molto diverse. D’Arco, 61 anni, è originario di Napoli e ha lavorato a lungo come dirigente per le Ferrovie. Dopo un trasferimento a Firenze, una decina di anni fa, la decisione, prima, di diventare diacono permanente e, poi, di diventare sacerdote, entrando nel Seminario di Prato. Attualmente presta servizio a Tobbiana. E proprio un anziano di quella parrocchia, Giovanni Collotto, lo ha aiutato nel momento della vestizione degli abiti diaconali. Panconesi, 39enne fiorentino, è invece membro dei Ricostruttori nella preghiera, associazione pubblica di fedeli, che ha il particolare carisma della «ricostruzione» di antiche chiese e monasteri in rovina. Alla cerimonia era presente padre Guidalberto Bormolini, responsabile dei Ricostruttori in Toscana. «I diaconi sono stati istituiti per servire, per esercitare la carità nella comunità cristiana, ma anche per annunciare il Vangelo e proporre Gesù», ha detto il Vescovo Simoni durante l’omelia. «Il loro servizio è quello della parola e dell’annuncio. Questo è il vostro compito. Da parte mia vi auguro di incarnare l’amore nel servizio. Nel donare, la vostra preoccupazione sia di fare il possibile perché nessuno soffra o non abbia di che vivere».
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