16 Settembre 2011

Vicenda Swap: una sentenza del Consiglio di Stato
apre spirali per il Comune di Prato


Uno scorcio del palazzo comunale di PratoCon la sentenza pilota del consiglio di stato che ha ritenuto ammissibile il ricorso all’autotutela per la Provincia di Pisa, nel caso Swap, i prodotti finanziari derivati stipulati fra enti pubblici e banche, si apre un importante spiraglio anche per il Comune di Prato. La giunta Cenni e il consiglio comunale infatti con una delibera del 4 novembre 2010 hanno approvato la determina di annullamento del contratto Swap, rimodulato nel 2006, con Dexia Crediop e adesso sperano che prima il Tar, udienza fissata per il prossimo 23 novembre, e poi eventualmente il consiglio di stato, giudichino legittima la richiesta di autotutela come nel caso della Provincia di Pisa. Il caso Swap nasce da lontano, nel 2002 quando l’allora giunta di centrosinistra decise di autorizzare l’utilizzo di strumenti finanziari derivati, stipulando un accordo con Dexia Crediop. Dal 2009 però per le casse comunali è cominciato il passivo, quantificabile in quasi due milioni di euro l’anno, che negli ultimi tre anni portano ad un danno erariale di 5 milioni. Da parte del sindaco Cenni non manca anche un attacco al centrosinistra, che nel consiglio comunale del 4 novembre 2010 decise di astenersi nella votazione della determina di annullamento del contratto Swap.