Misericordia, 500 mila euro di danni e tre mesi di lavori per riaprire l’oratorio di San Michele
Sabato 13 agosto, intorno alle 19, una stanza adiacente alla sacrestia dell’oratorio di San Michele in via Convenevole, antica sede della Misericordia di Prato, ha preso fuoco in modo accidentale. Probabilmente un corto circuito ma le cause sono ancora da appurare.
Grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco le fiamme si sono sviluppate soltanto all’interno di questa piccola stanza. Salvo il prezioso crocifisso in legno di fico dei Trenta pellegrini, simbolo dell’Arciconfraternita, portato subito in salvo dai Vigili del Fuoco appena giunti sul posto.
Questa mattina il Magistrato della Misericordia di Prato, composto dal proposto Luigi Biancalani, dal governatore Maria Petrà, dal provveditore Enrico Benelli, insieme al vice correttore don Francesco Spagnesi, hanno fatto il bilancio dei danni e presentato il piano dei lavori di restauro.
«Il 13 agosto l’incendio ha colpito un simbolo dell’Arciconfraternita – ha commentato il proposto Luigi Biancalani – grazie ai Pompieri le fiamme sono state circoscritte ad un solo ambiente ma purtroppo i danni non sono di poco conto».
La volontà della Misericordia è di iniziare i lavori di risistemazione il prima possibile. Secondo il provveditore dell’Arciconfraternita Enrico Benelli (nella foto mentre mostra i danni) ci vorranno almeno tre mesi prima di poter riaprire e restituire al culto la chiesa e gli ambienti della sacrestia. «Ci piacerebbe – ha detto Benelli – essere pronti per l’8 dicembre, festa della vestizione e dell’accoglienza dei nuovi confratelli».
I danni
Purtroppo i danni non sono stati lievi. Gli arredi, armadi ottocenteschi e i paramenti sacri del ‘700 contenuti all’interno della stanza bruciata, sono andati distrutti. Bruciato completamente anche il Crocifisso ligneo detto dei Confratelli, usato quando la brigata della Misericordia si muove in processione. Salvo il Crocifisso dei Capiguardia (titolo onorifico dei confratelli con 15 anni di servizio attivo), perché utilizzato poco prima per un funerale e riposto in un altro ambiente non toccato dall’incendio.
Anche se l’azione dei Pompieri è stata tempestiva sono bastati venti minuti di fiamme per far calare una spessa e grassa cappa di fuliggine in tutti gli altri ambienti dell’oratorio: chiesa e sacrestia.
Nella sacrestia, anche se non interessata dalle fiamme, è stato completamente ricoperto dalla fuliggine l’affresco settecentesco di Giacinto Fabbroni che rappresenta il fondale per un presepe; nere anche le statue di Maria, Giuseppe e del Bambin Gesù poste davanti. Sporcati fortemente anche la maiolica robbiana raffigurante la Madonna e i due quadri dalla singolare tela ottangolare dedicati a Santa Lucia e Santa Caterina d’Alessandria.
Il fumo ha avvolto anche i muri del coro sporcando le arcate dipinte in stile neogotico.
In chiesa è stata danneggiata la pregevole tavola con l’Assunta firmata da Alessandro Allori posta sopra l’altare maggiore. E annerite sono tutte le pareti.
I lavori di restauro
Intanto il Centro restauri Piacenti, al quale saranno affidati i lavori di recupero delle opere danneggiate, ha già fatto un primo sopralluogo. Per fortuna nessun danno è irreparabile. Per ripulire tutto, imbiancare la chiesa e in particolare per riportare allo stato precedente gli affreschi e le tele la Misericordia calcola un costo di circa 500 mila euro. Cifra che dovrebbe accollarsi l’assicurazione. Come detto è stata esclusa l’origine dolosa, l’incendio è scaturito per cause accidentali.
Fortunatamente le fiamme e il fumo non hanno toccato le cappelle del commiato, rimaste chiuse solo la notte tra sabato 13 e domenica 14, con le salme trasportate presso la sede operative di via Galcianese.
Le celebrazioni spostate nella chiesa del cimitero
Per il momento le celebrazioni feriali – ogni giorno venivano celebrate due messe all’oratorio: alle 8 e alle 8,30 – sono state spostate nella chiesa del cimitero della Misericordia in via Galcianese. Si tratta di due funzioni sempre molto partecipate. Queste celebrazioni infatti possono essere dedicate ai defunti, in particolare in memoria dei confratelli scomparsi.
Nei giorni festivi la messa è alle 8 e alle 10; l’ultima domenica del mese alle 17, che sarà spostata dal 15 settembre alle 15,30. Per adesso non c’è la messa prefestiva. Tutte le messe per i confratelli, e le celebrazioni delle esequie, sono dunque spostate nella chiesa del cimitero.