Il taglio delle Province previsto dalla manovra economia non porterà nessun risparmio. L’Upi chiede al Governo lo stralcio del decreto che abolisce le province con meno di 300 mila abitanti, fra le quali anche quella di Prato. Oggi a Roma, presso la sede dell’Upi, c’è stato un incontro fra i presidenti delle 29 province che rischiano di essere abolite. Per Prato era presente l’assessore Ivano Menchetti. “E’ stato un incontro che ci ha visti uniti e che ha trovato una comune espressione di disagio nei confronti di un decreto che, attraverso la demagogia dei tagli ai costi della politica, in realtà non produce alcun beneficio immediato e neppure un risparmio considerevole, come è stato suffragato dai tecnici del Senato” sottolinea Menchetti. “Tutti d’accordo anche nel considerare, semmai, una riorganizzazione seria a complessiva degli assetti istituzionali, con una redistribuzione dei compiti e il riassetto di altri enti, come le autorità di ambito idraulico, i consorzi ecc.” aggiunge Menchetti. Parlando del futuro della provincia di Prato, l’assessore non boccia affatto l’ipotesi di una provincia di area metropolitano “a patto però che i servizi e gli uffici dello Stato non vadano a finire tutti a Firenze”.
“L’incontro di oggi conferma quanto avevamo già dichiarato nei giorni scorsi. Il decreto così scritto non può andare avanti”. Ad affermarlo è il presidente della provincia Lamberto Gestri, che ha seguito costantemente i contatti con Upi. “Ora – aggiunge Gestri – sarà importante l’azione e l’impegno dei parlamentari pratesi”.
E sempre oggi i deputati pratesi Antonello Giacomelli (Pd) e Riccardo Mazzoni (Pdl) sono stati ricevuti dal presidente delle Province Italiane, Giuseppe Castiglione, nella sede dell’Upi a Roma. Al centro dell’incontro un’analisi dei gravi problemi che nascerebbero dall’abolizione delle Province sotto i 300mila abitanti, e di quella di Prato in particolare. Ad oggi, infatti, manca una regola precisa sulla successione nelle attività istituzionali e nella gestione delle risorse che fanno capo alle province. La strada maestra – sulla quale hanno convenuto sia Mazzoni che Giacomelli – sarebbe quella di stralciare le norme istituzionali dal decreto del governo dando mandato alle Regioni di ridefinire in tempi brevi le dimensioni degli Enti in modo ottimale, in base alle diverse esigenze dei territori. Castiglione, che domani presenterà in Commissione Senato la richiesta di sospendere o stracciare il decreto taglia province, ha condiviso la battaglia che i parlamentari pratesi stanno conducendo per garantire il mantenimento a Prato non solo della Provincia, ma anche di tutte le amministrazioni periferiche dello Stato, a partire dalla Prefettura.