Il governo cancella la Provincia di Prato, tagli pesanti a tutti gli enti locali
Altri tagli agli enti locali: 6 miliardi di euro in meno di trasferimenti nel 2012 su scala nazionale fra Regioni, Province e Comuni. Ma soprattutto la soppressione delle Province con meno di 300 mila abitanti. Se fosse approvato così com’è dal Parlamento, il decreto anti-crisi varato ieri sera dal governo, vorrebbe dire la scomparsa della Provincia di Prato. L’ente, nato 19 anni fa dopo una battaglia epocale per l’autonomia da Firenze, sarebbe soppresso tra tre anni, con il finire dell’attuale legislatura, assieme ad altre quattro Province in Toscana: Pistoia, Massa-Carrara, Siena e Grosseto.
Anche il sindaco Roberto Cenni contesta duramente la decisione del Governo di eliminare le province, senza considerare le esigenze dei territori in base a puri calcoli matematici sugli abitanti.
Oltre alla soppressione delle Province e ai tanti altri sacrifici previsti nella manovra – fra cui l’anticipo dell’innalzamento dell’età pensionabile, il blocco di due anni della liquidazione per il pubblico impiego, l’aumento del prelievo fiscale sulle fasce più alte di reddito e delle tasse sulle rendite finanziarie – il decreto del governo stabilisce ulteriori tagli agli enti locali. Per le Province si parla complessivamente di 700 milioni di euro in meno. Per i comuni, su scala nazionale nel 2012, la sforbiciata è di 1,7 miliardi e anche in questo caso si aggiunge a quella dell’anno in corso. Il Comune di Prato, ad esempio, nel 2011 ha già dovuto fare i conti con 6,8 milioni di trasferimenti in meno rispetto al 2010 (-13,20%).
Di manovra iniqua e insopportabile parla anche il sindaco di Vernio Paolo Cecconi, che auspica profonde modifiche del decreto e propon,e in caso contrario, assieme agli primi cittadini di rimettere i loro incarichi nelle mani dei prefetti.