È morto Silvano Bambagioni,
per trent’anni uno dei protagonisti della vita cittadina


È morto nella notte Silvano Bambagioni, uno dei principali protagonisti della vita cittadina nel dopoguerra. Aveva 83 anni.

Originario di Signa, trasferitosi giovanissimo a Prato, si impegnò nelle Acli e nel sindacato. Dal marzo 1956 al dicembre del 1991 fu nel Consiglio di amministrazione della Cap Autolinee, di cui fu ininterrottamente direttore generale dal 1961 al 1991. Dal 1963 al 1990 fu proposto della Misericordia di Prato. Dal 1972 al 1986 presidente dell’allora potentissima Cassa di Risparmio e Depositi di Prato. In questi tre ambiti, cruciali nelle dinamiche sociali, economiche e politiche della città e del suo territorio, Silvano Bambagioni fu uno degli artefici dello sviluppo economico della città.

A lui si deve, innanzitutto, il successo della Cap, tra le più importanti aziende pratesi e tra le più solide compagnie di autotrasporto della Toscana, una delle poche private a svolgere il servizio pubblico di autolinee; come anche la crescita dell’Arciconfraternita della Misericordia, che trasferì nella sede di via del Seminario e che volle dotata di mezzi e servizi innovativi, dal Consultorio familiare alla sezione femminile.

Impegnato in politica, anche se mai con cariche di primo piano, fu riferimento della forte corrente andreottiana della Dc. Ma il suo nome resta soprattutto legato all’incredibile sviluppo come alla fine della Cassa di Risparmio, che da piccola banca locale divenne uno degli istituti di credito di maggior sviluppo in Italia. Fu suo merito, tra l’altro, la creazione della Galleria di Palazzo degli Alberti, con i capolavori di Caravaggio, Bellini e Filippo Lippi. Nel settembre del 1988 – quando da due anni ne aveva lasciato le redini – un inatteso commissariamento portò presto alla luce una situazione di grave dissesto della Cassa, con un buco da 350 miliardi di lire. Ne scaturì l’indagine per i cosiddetti “fidi facili”: nel 1993 Bambagioni fu arrestato. Il processo che ne scaturì si concluse nel 2002 con una sentenza di condanna  a tre anni (di cui due condonati per amnistia) per bancarotta fraudolenta e una causa civile non ancora conclusa. Per il crack la Cassa perse la sua autonomia: il Ministero del Tesoro decise la vendita delle quote di maggioranza al Monte dei Paschi di Siena.

Malato da tempo per un male incurabile, Silvano Bambagioni è morto questa notte all’ospedale di Prato. Accanto a lui la moglie Giovanna e i cinque figli. La salma è esposta nelle Cappelle del Commiato della Misericordia, in via Convenevole. I funerali si terranno domani, alle 16, in cattedrale.

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