2011 terribile a Prato. 6 casi di omicidio e 8 morti
Una scia di sangue che si allunga col passare dei mesi. E’ stato un annus horribilis il 2011 a Prato sul fronte degli omicidi. 6 casi e 8 morti in totale. E siamo solo ad agosto.
L’anno non è iniziato sotto i migliori auspici se si considera che il 5 gennaio in un centro massaggi abusivo in via Chiti è stata sgozzata una donna cinese e che l’omicida ad oggi non ha un nome ma solo un profilo genetico isolato.
Il 6 maggio è la volta dell’omicidio-suicidio di via Firenze. Giuseppe Milazzo ha ucciso la moglie Desirè Zumia prima di togliersi la vita.
La mattina del 3 giugno, sul tetto dell’ex parcheggio interrato di Pratilia, viene trovato il cadavere del marocchino Abdel Kebira. A distanza di un mese circa arriva la soluzione del delitto, con l’arresto di tre rumeni. La causa dell’omicidio, una lite degenerata scaturita per una battuta di troppo.
Il 21 luglio si registra la quinta vittima di morte violenta, un cinese di 38 anni accoltellato in una ditta di via Filzi. L’assassino viene preso quasi subito. E’ un connazionale della vittima. A scatenare la furia omicida una lite per la ripartizione delle commesse, fra due operai che lavorano a cottimo nella stessa ditta di confezioni.
Il 26 luglio è il giorno dell’ormai tristemente caso del giallo di via Ariosto. In un appartamento al civico 17 vengono rinvenuti i cadaveri di due giovani fidanzati, Sara Baldi e Imad Merouane. Le ipotesi si susseguono, il caso è tuttora irrisolto, anche se si pensa ad un altro omicidio-suicidio. Oggi l’ultimo caso. Per ora.