Il presidente Maroso presenta il bilancio 2010: 23 sedute, 88% presenze
Il presidente del consiglio provinciale, Giuseppe Maroso, è andato oltre la liturgia nella relazione annuale che presentava i numeri dell’attività 2010 per affrontare il nodo, dibattutissimo in questi giorni, del futuro delle Province. Maroso dice no all’abolizione, un sì convinto alle cosiddette macroaree e alla stretta collaborazione tra Prato, Firenze e Pistoia. “Sono convinto che per la Toscana sia ora di organizzare macro aree, quelle di cui ha accennato Nencini. Centro, Sud e Costa Tirrenica appartengono già al linguaggio comune di molte categorie economiche – ha affermato Maroso nella seduta di consiglio di mercoledì – Certo va messa nel conto una lotta titanica a salvaguardia del potere di ciascuna parte in causa, ma è una battaglia al tempo stesso affascinante, da affrontare subito. L’alternativa, non vorrei essere pessimista, è quella di farci travolgere, prima dagli attacchi di altri poteri pubblici, poi anche da quella opinione pubblica che almeno per quanto riguarda la nostra provincia, ci ha finora sostenuto”.
Maroso ha presentato numeri e attività del consiglio provinciale. “Si sono tenute 23 sedute di cui due, una a maggio sui temi della scuola, una a novembre sui temi della sanità, aperte al contributo delle forme istituzionali, sociali ed economiche rappresentative della nostra area – ha annunciato – Abbiamo registrato l’88% di presenze, ma un più attento esame dei dati ci porta ad una percentuale ancora più brillante superiore al 93%, considerando che un terzo delle assenze sono riferibili a consiglieri poi sostituti. Centossesantadue gli argomenti affrontati. Cerchiamo di organizzare i lavori al meglio. L’ultima seduta si è protratta fino a dopocena per consentire la discussione di una mozione presentata solo quattro giorni prima, sulla questione del direttore generale”.
Quello della Provincia di Prato è un consiglio “aperto” alla comunità locale. Il suo presidente ha ricordato le iniziative pubbliche promosse, a partire da un convegno sulle energie rinnovabili ad Artimino fino ai diversi progetti sulla pace e i diritti umani. Il consiglio ha collaborato con l’Associazione nazionale degli ex deportati, con Legambiente, con il Comitato area pratese, con il Convitto Cicognini e con l’Istituto di storia patria.
Attive anche le commissioni che hanno esaminato tutti gli atti prima dell’arrivo in consiglio per il dibattito. Nel corso del 2010 ci sono state cento riunioni (a 77 di queste hanno partecipato anche gli assessori) nel corso delle quali si è entrati nel merito delle politiche dell’ente attraverso l’esame della proposte pervenute dalla giunta. Ben 22 sedute si sono tenute fuori dal palazzo, a diretto confronto con società, comuni, scuole, sviluppando anche tematiche di interesse pubblico per autonoma iniziativa delle singole commissioni.
Nella relazione di Maroso non è mancata la polemica, riferita a vicende – anche di carattere nazionale – di questi giorni. “Pare che la strada scelta da molti sia quella della mortificazione della politica come viatico per la ripresa economica – ha affermato il presidente – Questa sorta di messa in mora della politica non va sottovaluta come fosse la bizza di un temporale nella stagione estiva. Perché se fosse il funerale del malaffare, l’epitaffio della corruzione o anche solo la condanna dell’opportunismo, non potrebbe che portare beneficio. In realtà la trama che si cerca di tessere manipolando sentimenti anche sinceri è quella di un nuovo micidiale attacco alla democrazia”.