Di imitazioni sul mercato se ne trovano tante, ma quello originale si produce a Prato. E’ il Biscotto di Prato fatto con mandorle dolci, zucchero, uova fresche e farina che si distingue dagli altri “cantuccini” sia per composizione, sia per il metodo di lavorazione. Genuinità e tradizione sono le caratteristiche di questo prodotto artigianale che adesso punta ad ottenere il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). La domanda è stata presentata dal Consorzio per la valorizzazione dei Biscotti di Prato, insieme alla Camera di Commercio e al Consorzio Pasticceri Pratesi. Ad oggi sono 114 aziende che producono il Biscotto di Prato, che vanta un forte legame col territorio ed una lunga tradizione che risale ad almeno tre secoli orsono. L’iter per ottenere il riconoscimento dell’IGP è lungo e complesso. La domanda, già presentata, sarà valutata in prima istanza dalla Regione che poi invierà il proprio parere al ministero delle Politiche Agricole e Forestali. L’ultima parola spetta alla Commissione Europea. Per avere una risposta ci vorranno dai 2 ai 3 anni. Con l’ottenimento dell’IGP si punta a raddoppiare la produzione locale di biscotti di prato, che attualmente è di 5mila quintali all’anno.