Si definisce il padre adottivo di Imad, il giovane marocchino trovato morto martedi scorso assieme alla fidanzata Sara Baldi nell’appartamento di via Ariosto. M’Hamed Lekroune, lo zio di Imad, è arrivato a Prato da Genova, assieme al cognato, per curare l’iter del rimpatrio della salma del nipote. E’ stato M’Hamed, assieme alla sorella, a crescere il ragazzo, orfano di padre fin da piccolo, e a portarlo in Italia a 18 anni, prima a Genova, poi a Verona; fino a che il ragazzo, quattro anni fa, quando lavorava come elettricista in Mugello nel cantiere dell’alta velocità, ha conosciuto Sara. I due hanno vissuto assieme, a Prato, nell’appartamento di via Ariosto e un anno fa avevano deciso di sposarsi – racconta M’Hamed. Il matrimonio era saltato perché Imad aspettava il permesso di soggiorno, ma lui – secondo lo zio – era comunque sereno, fino a pochi giorni prima della tragedia, quando il ragazzo ha telefonato alla zia ed era turbato. “Qualcuno – afferma ai nostri microfoni – dava fastidio alla sua relazione con Sara”. M’Hamed non crede all’ipotesi dell’omicidio-suicidio. “Mio nipote non lo avrebbe mai fatto” – dice.