23 Giugno 2011

Torna a suonare l’organo ottocentesco di Luicciana


Dopo un silenzio durato oltre sessant’anni vibreranno nuovamente domenica prossima le canne dell’organo “Filippo Tronci” della Chiesa San Michele Arcangelo di Luicciana. L’occasione è il concerto che si terrà nel pomeriggio e che inaugura il ritorno in attività di un prezioso strumento musicale.
Sono state la vicepresidente della Provincia Ambra Giorgi e il sindaco di Cantagallo Ilaria Bugetti, insieme al maestro organista Gabriele Giacomelli, a presentare questa mattina sia la storia e le particolarità timbriche dell’organo sia le iniziative previste per domenica 26 giugno che culmineranno con il concerto eseguito dal maestro Gabriele Giacomelli (ore 17,15).
“Finalmente torna all’intera comunità uno strumento notevole e prestigioso – ha commentato Giorgi – Siamo particolarmente soddisfatti di aver contribuito al suo restauro e alla realizzazione di questo concerto che consentirà all’organo di Luicciana di tornare patrimonio di tutti i cittadini.” L’organo “Filippo Tronci”, dal nome del lsuo realizzatore, è sicuramente il più ricco e ampio, di sfumature e timbri, di tutta la provincia a dimostrazione dello stretto legame che ormai da secoli lega questo comune della Val di Bisenzio con la tradizione musicale. “C’e una grande aspettativa per il ritorno in attività di questo strumento – ha sottolineato Bugetti – E’ uno dei simboli delle antiche radici storiche di questa comunità e siamo contenti che finalmente si possa tornare ad ascoltare le splendide e suggestive sonorità che è in grado di produrre.” Dopo il concerto inaugurale del 26 l’organo entrerà nuovamente in azione all’interno di un cartellone di iniziative che lo vedrà nuovamente protagonista. Fra queste, come ha anticipato il maestro Giacomelli, il festival Zipoli che si terrà a partire da novembre.

IL CONCERTO DI DOMENICA 26 GIUGNO – Il programma del concerto prevede una prima parte dedicata ad autori toscani, fra cui il pratese Zipoli e il Bernardo Pasquini, l’organista italiano più famoso alla fine del Seicento. Il programma prosegue con due brillanti Sonate del grande clavicembalista napoletano Domenico Scarlatti e tre brani del compositore barocco tedesco Georg Friedrich Haendel (l’autore del celebre Alleluja), il primo dei quali è la splendida Sarabanda in Re minore, diventata popolare per essere stata ampiamente utilizzata nella colonna sonora del film Barry Lyndon. Per finire due pezzi di altrettanti autori emiliani dell’Ottocento molto adatti per l’organo di Luicciana: Ferdinando Provesi e Giuseppe Verdi che fu suo allievo a Busseto. Di Provesi sarà eseguita una brillante Sinfonia e di Verdi un Offertorio, un brano liturgico che in realtà contiene il motivo più famoso dell’opera I Vespri siciliani. Non bisogna dimenticare che nell’Ottocento anche nelle chiese risuonavano le musiche operistiche, l’organo, come la banda, aveva infatti la funzione di far conoscere le melodie popolari delle opere nei paesi dove non c’erano teatri. E l’organo di Luicciana si presta moltissimo a questo tipo di composizioni, essendo dotato di sonorità caratteristiche che imitano il suono degli strumenti della banda come le Trombe, i Campanelli, l’Ottavino, il Flauto, il Clarone.
Ma la giornata di domenica inizia già alle 12 con i saluti del sindaco Bugetti e la benedizione dell’organo a cui seguirà una breve sonata eseguita da Giacomelli. Alle 16,30 la presentazione del volume “L’Organo Filippo Tronci ( 1876 )” della Chiesa San Michele Arcangelo in Luicciana a cura di Samuele Maffucci, restauratore dell’Organo e gli storici dell’arte Iacopo Cassigoli e Francesca Rafanelli. Il libro, pubblicato dalla casa editrice “Gli Ori” è ricco di materiale documentativo delle diversi fasi del restauro e ne racconta la storia.

L’ORGANO OTTOCENTESCO – Lo strumento, recuperato anche grazie a un contributo della Provincia di oltre 23 mila euro, ha un rilevante valore storico e artistico ed è stato censito e descritto nel volume del 1978 Gli organi del territorio pratese dove si documentano le caratteristiche degli strumenti più preziosi conservati nel nostro territorio. L’organo fu realizzato dal notissimo pistoiese Filippo Tronci e porta la data del 1876, ha un’estensione di 50 tasti e ha conservato la struttura originale nonostante un intervento subito nel secondo dopoguerra. In tale occasione lo strumento venne spostato dalla cantoria che si trova sopra la porta d’ingresso e collocato in una stanza dietro il coro. Al restauro dell’organo, fortemente promosso da Don Renzo Fantappiè, direttore dell’ufficio Beni culturali della Diocesi, ha lavorato il restauratore Samuele Maffucci.