18 Giugno 2011

Comitato “2 Sì PER L’ACQUA BENE COMUNE”: il risultato del referendum è il fallimento del modello idrico toscano


“Dopo anni di opposizione al modello toscano di gestione del servizio idrico integrato, 43.000 firme raccolte in regione e 1.400.000 adesioni raccolte nel 2010, finalmente la maggioranza assoluta del paese, con oltre 27 milioni di elettori, ha dichiarato che il servizio idrico deve essere privo di rilevanza economica e gestito da enti di diritto pubblico e non più in modo privatistico”. Viene commentato così il risultato ottenuto nei referendum dello scorso fine settimana, dal comitato  provinciale pratese “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”. “In Italia la partecipazione è stata del 57% dei cittadini – si legge nella nota – in Toscana, dove la privatizzazione è cominciata già da quasi 15 anni, la risposta sui due quesiti referendari è stata ancora più forte, vista l’esperienza tutta negativa, ed è stata superiore al 63% con delle punte in certi comuni fino al 76%. La risposta della stragrande maggioranza dei toscani è stata chiarissima: vogliono un cambiamento radicale della politica di gestione dell’acqua e la fine delle società partecipate pubblico- private. E questo non vale solo per l’acqua ma anche, come dal primo quesito referendario abrogato, per la privatizzazione di tutti servizi pubblici, a cominciare da trasporti e rifiuti”.