Hanno discusso dei contenuti dell’accordo di programma necessario per utilizzare al meglio gli strumenti e le risorse rese disponibili dopo che il Ministero ha dichiarato Prato area di crisi. Hanno parlato della conversione al fotovoltaico e alle biomasse di una ventina aziende del Macrolotto ma anche a Vaiano e Montemurlo, per l’autosufficienza energetica. C’è stato spazio anche per capire se il trattamento dei rifiuti e il riciclo delle materie prime possa diventare un’occasione di lavoro. E poi l’attrazione di investimenti su alcune grandi aree già individuate nel Macrolotto, il Centro di ricerche ed alta formazione (Creaf) che deve partire velocemente, sfratti ed edilizia residenziale.
E’ stato un lungo incontro quello di stamani tra il presidente della Provincia di Prato Lamberto Gestri, il sindaco Roberto Cenni e il presidente della Toscana Enrico Rossi, accompagnato dal responsabile del Progetto Prato Vinicio Biagi. L’incontro a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, il primo dopo la firma del protocollo d’intesa a febbraio, è durato quasi tre ore. Ne seguirà a breve un altro, per affrontare altre questioni rimaste sul tappeto. “Abbiamo individuato le priorità: per ognuna sarà costituito un gruppo di lavoro tecnico. Ed ora procediamo spediti per riaccendere i motori della crescita dell’intera area pratese, ma soprattutto dell’occupazione. Questo è il nostro primo obiettivo” ha detto Rossi.
Cinque punti ed un prologo, dedicato alla crisi della Btp con un incontro, annunciato per venerdì 20 maggio, che i rappresentati dei lavoratori avranno con l’assessore Simoncini. E’iniziata così la riunione. Cinque punti, di cui quattro hanno a che fare con lo sviluppo economico e uno con la casa e la crisi di alloggi in città. Nessuna parola invece, stamani, sui profughi arriivati oggi a Prato.
Sull’accordo di programma sullo stato di crisi l’attenzione è stata posta sulla necessità di trovare gli strumenti più opportuni per aiutare le piccole imprese, che a Prato sono la maggioranza. Regione, Provincia e Comune dovranno velocemente definire i contenuti, perchè nelle prossime settimane ci saranno i primi incontri tecnici con gli uffici del Ministero.
Le energie rinnovabili riguardano invece un progetto della Provincia per la valorizzazione energetica delle aree industriali. Sarebbero interessate una ventina di aziende, tra il Macrolotto 2, Vaiano e Montemurlo. L’idea è quella di aiutare le imprese nella sostituzione delle coperture dei capannoni, spesso d’amianto, con pannelli fotovoltaici, ma anche per produrre energia con le biomasse (a partire dagli scarti di legnami della Valbisenzio) o per utilizzare, in questo caso solo a Vaiano, l’energia dell’acqua. Dalle rinnovabili ai rifiuti e al riciclo delle materie prime, che potrebbero diventare nel Macrolotto pratese occasione per nuovi posti di lavoro. Un tema da approfondire, hanno giudicato Regione, Provincia e Comune. Sull’attrazione di nuovi investimenti intanto si lavora per trovare gli strumenti più duttili e veloci per agevolare l’arrivo di nuove grandi aziende in aree vuote che il Comune ha già individuato. Nell’incontro c’è stato spazio anche per parlare di formazione, innovazione e ricerca. Sul Creaf, è stato sottolineato da tutti, che occorre accellerare. Dal 2002 ad oggi sono stati investiti 22 milioni. Il Centro di ricerche e alta formazione, per cui è già pronta la sede in via Galcianese, non può infatti più attendere e va velocemente individuato un modello di gestione, che la Regione si è resa disponibile a studiare assieme alla Provincia e i Comuni dell’area, che ne sono i soci. Sarà un centro di sperimentazione (non solo sul tessile), ma anche un incubatore di imprese. Rossi, a proposito di ricerca e innovazione, ha anche ribadito l’intenzione di stringere un’intesa con il governo cinese e la provincia dello Zhejiang, per attrarre investimenti cinesi ma di qualità. L’ultimo tema affrontato è stato la casa. Due sono stati gli strumenti individuati per constrastare la crisi di alloggi in città. Il primo, a breve termine, è un accordo con il tribunale per prevenire gli sfratti per morosità non colpevole, quella di chi non paga l’affitto perchè magari ha perso il posto di lavoro. L’idea sarebbe quella di bloccare lo sfratto, congelando il pregresso e con l’impegno da parte delle istituzioni a pagare i successivi sei mesi di affitto. Il secondo strumento, a medio termine, è la realizzazione di nuove abitazioni di edilizia residenziale pubblica: da realizzare nel Macrolotto zero, la zona industriale dismessa della città tra via Filzi e via Pistoiese, con il risultato anche di riqualificare urbanisticamente la zona.
Dell’area archeologica di Gonfienti, di mobilità ferroviaria e del progetto di tramvia per Firenze passando per Campi, di un progetto per l’emersione del lavoro nero, di politiche culturali e dell’assetto idrogeologico delle aree di montagna si parlerà in un prossimo incontro.