Creaf, la Regione firma protocollo con la Cina per un centro di ricerca sul tessile a Prato
La Regione Toscana ha firmato un protocollo d’intesa con il ministero della Scienza e tecnologia della Repubblica popolare cinese e con la provincia delle Zhejiang, per creare a Prato un centro di ricerca congiunto nel settore del tessile. Lo ha comunicato oggi la vicepresidente della Regione Toscana Stella Targetti al Consiglio regionale. Targetti ha illustrato le caratteristiche della futura collaborazione e ricordato che il ministro della Scienza e tecnologia Wan Gang, ha proposto alla Regione di creare a Prato un centro di ricerca congiunto nel settore del tessile. Per questo la Regione ha presentato al ministero degli esteri un progetto pilota denominato “Tex_Tech: innovazione e trasferimento tecnologico nella sfera del tessile”, che è stato approvato e ammesso al cofinanziamento. Il vicepresidente ha infine ricordato che nel marzo scorso il direttore di Toscana promozione ha incontrato la municipalità di Wenzhou, che ha confermato la disponibilità a creare il centro di ricerca a Prato, promuovendo una strategia che consenta anche di far emergere nel distretto l’economia sommersa di imprese cinesi, la loro qualificazione e l’apertura di canali commerciali per le imprese toscane. “E’ in questo contesto che le autorità dello Zhejiang ci hanno proposto di firmare il protocollo di intesa. Lo scopo è la realizzazione del centro, lo sviluppo di nuove tecnologie, l’apertura di flussi commerciali, ma anche l’approfondimento di temi legati ai sistemi sanitari, la promozione turistica e la cooperazione universitaria”.
‘Scendiamo a patti con una provincia che non rispetta i diritti umani, in precarie condizioni ambientali, che importa circa 934 milioni di euro ed esporta per 2 miliardi” ha dichiarato il capogruppo di Lega Nord Toscana, Antonio Gambetta Vianna. “Assecondiamo la politica economica espansionista della provincia cinese – ha aggiunto l’esponente leghista – che vuole innalzare il proprio livello tecnico ai danni di quello italiano”.
”E’ una comunicazione inconsistente, priva di contenuti, che suscita più dubbi che interesse. Ci sono rischi evidenti e ricadute tutte da scoprire” ha osservato il capogruppo PdL Alberto Magnolfi. ”Le preoccupazioni delle associazioni di categoria sono le nostre preoccupazioni” ha aggiunto, rilevando che il protocollo sembra unicamente voler dare una prospettiva al Creaf, promosso dalla Provincia di Prato, ”uno scatolone vuoto, costato 22 milioni di euro, senza uno straccio d’idee”. ”E’ una grande opportunita’ da sfruttare al meglio” ha affermato la capogruppo Idv Marta Gazzarri, ricordando che il futuro economico della Toscana passa per la difesa delle produzioni tradizionali, ma anche per lo sviluppo dell’innovazione e della ricerca, con la creazione di nuovi poli. ”L’export è centrale per la nostra economia – ha sottolineato – ed il tessile ed abbigliamento sono settori di punta”. In questa prospettiva, a suo parere, la collaborazione ed il confronto con la realtà produttiva cinese può avere ricadute positive, come l’emersione delle aziende da zone d’ombra, un trattamento dignitoso dei lavoratori, nuovi sbocchi commerciali, possibilità di investimenti.