Nencini a Prato: “Fermiamo la mattanza dei diritti”
“Aiutateci a spezzare questa catena e a restituire diritti e dignità alle donne e agli uomini che ne fanno parte”. E’ stato questo il messaggio che l’assessore regionale al Bilancio e ai diritti umani Riccardo Nencini ha voluto lanciare alla comunità cinese di Prato dopo i recenti fatti di cronaca accaduti in città, con la morte di due lavoratori clandestini abbandonati per strada per evitare controlli, che erano stati preceduti qualche settimana prima dal decesso di una giovane donna a causa delle esalazioni dovute al malfunzionamento di una caldaia. Nencini – che si è recato con un mazzo di fiori sul luogo in cui domenica è stato ritrovato il cadavere di un lavoratore cinese – ha sottolineato che all’interno della comunità cinese vige un codice di stampo mafioso fatto di illegalità diffusa e mancato rispetto dei diritti della persona. “Questi morti sono l’ultimo anello di una catena che da troppo tempo strozza la comunità cinese di Prato, dove accanto ad una diffusa illegalità si staglia imponente la mattanza dei diritti fondamentali della persona”. Nencini ha poi avuto un colloquio con l’assessore alla sicurezza del Comune, Aldo Milone, arrivato sul posto, che nei giorni scorsi aveva polemizzato con Nencini per il mancato sostegno economico della Regione al Patto per Prato sicura. Nencini ha promesso 200mila euro per i settori delle aree espositive e della sicurezza. Ma Milone non è parso comunque convinto.