Omicidio di camorra a Montemurlo, arrestato Gerardo Ascione
Ieri pomeriggio Squadre Mobili di Firenze, Prato e Napoli hanno catturato l’ultimo degli 8 uomini del gruppo criminale responsabile dell’efferato omicidio di camorra che nel lontano 1999 sconvolse Montemurlo, resosi latitante da alcuni mesi e sorpreso all’interno di un appartamento in Boscoreale, nel napoletano, assistito da una donna, che è stata denunciata per favoreggiamento personale. Gerardo Ascione, 51enne napoletano, è un elemento di spicco che mancava all’appello dallo scorso febbraio quando l’operazione di polizia “Never Give Up” ovvero “mai arrendersi”, delle Squadre Mobili di Firenze e Prato, diede luogo alla cattura di sette uomini appartenenti a clan e affiliati alla camorra della zona di Ercolano, l’organizzazione criminale che 12 anni fa organizzò, fuori da un circolo di calcio a Montemurlo, un agguato nel quale rimase barbaramente ucciso a colpi d’arma da fuoco Ciro Cozzolino, detenuto campano in regime di semilibertà.
Le indagini di allora permisero di ipotizzare che il movente dell’omicidio potesse essere legato al fatto che la vittima aveva assunto un ruolo autonomo e di rilievo in alcuni giri d’affari commerciali di interesse di altri clan camorristici antagonisti. All’epoca dei fatti gli elementi raccolti dalla polizia
portarono all’arresto di tre persone, uno ritenuto l’esecutore materiale dell’assassinio; gli altri due, gli organizzatori dell’efferato delitto. Inizialmente condannati all’ergastolo, i tre furono tutti assolti nell’ultimo grado di giudizio. A distanza di anni, due mesi fa, gli inquirenti, coordinati dalla Dda di Firenze, hanno ricostruito ruoli e responsabilità per quell’omicidio, ottenendo l’ordinanza di custodia cautelare per 8 persone, accusate di omicidio volontario aggravato dalla finalità mafiosa. Ciro Cozzolino, detto ‘Vincenzo O’Pazzò, venne ucciso – secondo gli investigatori – perché aveva assunto il predominio nel commercio degli abiti usati nella zona di Montemurlo, ritagliandosi un ruolo autonomo e intralciando, di fatto, le attività commerciali dei clan camorristici Birra-Iacomino e Ascione-Suarino, attivi nella zona di Ercolano. L’uomo arrestato ieri dalla polizia, Gerardo Ascione, è fratello di una delle tre persone che furono assolte per i fatti.