30 Marzo 2011

Chiarezza sui ruoli e più risorse per la sanità
Le richieste di Mondanelli alla Regione


assesspre dante mondanelliChiarezza sul ruolo della società della salute e maggiori fondi per sviluppare l’assistenza sul territorio. È quanto chiede alla Regione Dante Mondanelli, presidente della Società della Salute. “Aspettiamo con fiducia un atto d’indirizzo della Regione Toscana in merito al ruolo delle Società della salute sul territorio – afferma Mondanelli”-. Dovendo passare alla fase operativa, quindi di programmazione e governo delle strutture territoriali e dei servizi, è fondamentale, secondo Mondanelli, che la Regione confermi con un atto forte il ruolo delle Società della Salute, messo in discussione da una sentenza della Corte Costituzionale dello scorso novembre. «Dobbiamo subito capire cosa rimarrà a Prato in vista della nuova organizzazione dell’ospedale “per intensità di cura” e conseguentemente dobbiamo attrezzare il territorio per recepire questi nuovi bisogni». A questo scopo è finalizzata la seconda richiesta indirizzata alla Regione: quella di avere più risorse economiche. Mondanelli sottolinea che la quota sanitaria pro-capite di Prato è la più bassa della Toscana, cioè 1.469 euro, a fronte dei 1507 di Firenze, i 1570 di Massa, o i 1649 di Grosseto. Prato è penalizzata anche da un incremento demografico non calcolato, e da un numero sottostimato di residenti stranieri non censiti. Secondo le stime della Società della Salute a Prato mancherebbero almeno 12 milioni di euro.
“Dopo la pronuncia della Regione Toscana sugli indirizzi – afferma Mondanelli – convocheremo una riunione degli Stati generali della sanità a Prato, con tutti gli operatori del settore, perchè è necessario costruire una rete di servizi integrati che garantisca ai cittadini un alto livello di prestazioni, anche in vista della partenza del nuovo ospedale. Al di là del numero dei posti letto, vogliamo capire quali funzioni resteranno a Prato, quali dotazioni tecnologiche avrà e cosa sarà invece spalmato sull’Area vasta: non vorremmo che Prato divenisse la dependance di Careggi».