In manette i maghi della truffa ad anziani (GUARDA IL VIDEO)
Hanno raggirato un’anziana pratese con la truffa della falsa donazione, portandole via 10 mila euro. A distanza di più di un anno dai fatti, i due presunti truffatori sono stati individuati dalla squadra mobile e arrestati a Messina, dove si trovavano già agli arresti domiciliari per altri episodi analoghi. Si tratta di Mariano Pinnizzotto, 70 anni, e Carmelo Squillaci, 51 anni, entrambi messinesi: secondo gli inquirenti due veri e propri specialisti della truffa ad anziani, al punto che l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip Liguori, è incardinata su una sentenza della Cassazione che ha fatto scuola e che riguarda una truffa precedente perpetrata dagli stessi soggetti.
A fine 2009, Pinnizzotto aveva avvicinato per strada un’anziana, presentandosi come il titolare svizzero di una famosissima casa farmaceutica, giunto a Prato per cercare un medico che aveva salvato la vita di suo padre, dicendosi pronto a ricompensarlo con 50 mila euro e a donare in beneficienza altri 200 mila euro. Poco dopo è entrato in azione Carmelo Squillaci, che si è finto il marito di una dottoressa dell’ospedale di Prato e si è offerto di aiutare il complice e l’anziana a trovare il medico da ricompensare. Squillaci ha iniziato a simulare telefonate e ha poi fatto fatto credere alla donna che il dottore nel frattempo fosse deceduto. A quel punto il Pinnizzotto ha prospettato di affidare ad un notaio gli ipotetici 200 mila euro da dare in beneficienza, e di ripartire equamente i 50 mila euro, destinati al medico deceduto, fra lo Squillaci e l’anziana. L’ultimo passaggio del raggiro, è stato quello di far credere alla vittima che il notaio avrebbe chiesto 20 mila euro in contanti per il deposito della somma. I due hanno mostrato alla donna una busta con 10 mila euro e hanno accompagnato la donna in banca per prelevare la stessa cifra.
Poco dopo, i truffatori si sono fermati con la macchina ad un tabaccaio, chiedendo alla vittima di scendere a comprare delle marche da bollo. La settantenne si è insospettita e nello scendere dalla vettura ha afferrato un borsello, credendo che contenesse i 10 mila euro appena prelevati in banca. In realtà i malviventi si sono allontanati con i risparmi della signora, ma il borsello è stato prezioso per le indagini condotte dalla squadra mobile. Gli uomini del vicequestore Francesco Nannucci (nella foto assieme al questore Filippo Cerulo), hanno raccolto la denuncia della vittima e inviato il borsello al laboratorio di polizia scientifica. I due filoni di indagine hanno dato esito positivo: la donna ha riconosciuto i malfattori fra le foto di una ventina di truffatori ad anziani, autori di colpi simili in passato. Le analisi della scientifica hanno fatto il resto, rilevando le impronte del Pinnizzotto sul borsello sequestrato. I due truffatori sono stati così arrestati a Messina dalla squadra mobile di Prato, che sta verificando la loro eventuale responsabilità in altre quattro o cinque truffe compiute con modalità simili a danno di anziani in città. Per fronteggiare questo triste fenomeno, il questore di Prato Filippo Cerulo ha annunciato per i prossimi mesi l’avvio di una campagna di prevenzione: il personale della divisione anticrimine incontrerà gli anziani nei centri di aggregazione, per spiegare loro come difendersi dalle truffe.