26 Gennaio 2011

Tagli e polemiche, il trasporto pubblico locale diventa un rebus


Il 2012 sarà l’anno della rivoluzione del trasporto pubblico locale con una gara unica regionale all’insegna dell’integrazione tra ferro e gomma e della riduzione dei costi del sistema, che deve fare i conti con i tagli dei trasferimenti statali. È quanto ha annunciato l’assessore ai trasporti della Regione Toscana Luca Ceccobao, che ha partecipato ieri all’iniziativa promossa dai gruppi consiliari del Partito democratico di Comune e  Regione. “Per quest’anno ci siamo trovati di fronte a un’emergenza con i tagli del governo sul trasporto pubblico locale che ammontavano a 154 milioni – ha spiegato Ceccobao –. Siamo riusciti a trovare nel nostro Bilancio 130 milioni e a contenere il taglio al 10%.”. Questa decurtazione del 10 % – per Cap si parla di circa 2 milioni di euro – è stata ripartita in parti uguali sulle varie aziende di trasporto pubblico provinciali, in base ad un accordo del 2005.
Resta ancora da assegnare un fondo di riequilibrio da 5 milioni di euro che nelle prossime settimane la Regione destinerà alle aziende più virtuose, in base ad alcuni parametri che dovranno essere forniti dalle Province. La richiesta arrivata dal Pd pratese e dall’assessore provinciale ai Trasporti Antonio Napolitano è che Cap, azienda modello per contenimento dei costi e efficienza del servizio, ottenga dalla Regione un occhio di riguardo nell’assegnazione di questi fondi. La stessa richiesta è arrivata dal direttore della Cap Alberto Banci che ha  rimarcato come a Prato un’ora di servizio resa da un autista viene a costare il 20-25% in meno che in altre province. “Prima di parlare di tagli lineari, dovremmo eliminare alcuni privilegi” – ha detto Banci, che ha anche chiesto alla giunta regionale di rendere più stringenti le normative per contrastare l’evasione e di attivare un fondo esuberi o una cassa integrazione in deroga per i lavoratori del settore, attualmente privi di qualsiasi ammortizzatore sociale.
Gli esponenti pratesi del Partito democratico hanno rivendicato il successo delle Lam e contestato la politica della giunta comunale, che ha incoraggianto il trasporto privato riaprendo al traffico alcune strade del centro. “Anch’io sono un difensore delle Lam – ha replicato l’assessore comunale alla mobilità Robert Caverni, intervenuto all’incontro del Pd – ma le difenderei molto di più se il sistema fosse stato completato quando i tempi lo permettevano. Oggi sperare di avere risorse aggiuntive mi sembra impossibile e la città viaggia a due velocità. Cercheremo di rimodulare il servizio per migliorare la situazione in alcune zone scoperte, come la zona sud e pensiamo di istituire una linea dedicata dalla stazione all’ospedale e al Giovannini”.
Di trasporto pubblico locale si è parlato ieri sera anche in Comune, in un’incontro organizzato dalle Associazioni Nuova Prato e Domani Prato. Il sindaco Roberto Cenni ha stigmatizzato i tagli ad aziende sane come Cap e ha rilanciato il progetto del tram-treno per i collegamenti con Firenze.
“La logica dei tagli lineari, senza considerare i costi dei servizi, le diversità fra i territori e soprattutto le esigenze dei cittadini, è una logica che da Tremonti in giù non riesco ad accettare. – ha affermato il sindaco Roberto Cenni – Ma è difficile da accettare anche il rifiuto a priori di un progetto come il tram-treno che potrebbe dare una risposta ad oltre un milione e mezzo di persone, quelle che ogni anno si spostano tra Prato e Firenze”. Nei prossimi giorni il progetto del tram treno, da far correre sui binari lasciati liberi dall’alta velocità, sarà oggetto di un incontro con l’assessore regionale Ceccobao. L’amministrazione comunale è convinta che gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione del progetto – i problemi normativi, la scarsa disponibilità di Trenitalia a concedere la linea e il reperimento di risorse – siano superabili.
Intanto, mentre si aspetta la decisione della Regione sulla ripartizione dei 5 milioni, possibile ciambella di salvataggio per Cap, da martedi prossimo entreranno in vigore le nuove tariffe: biglietti urbani più cari del 20% (1 euro e 20, anziché 1 euro) e biglietti  extraurbani rincarati del 10%. Se i tagli non saranno compensati, la Cap sarà costretta – d’intesa con Comune e Provincia – a diradare le corse dei bus, soprattutto nelle fasce orarie in cui i passeggeri sono di meno, domenica mattina in primis.