Slot machine, allarme della Questura Clienti cinesi truccano gli apparecchi
Si chiama “multivibratore astabile” ed è un congegno elettronico, in uso ad alcuni incalliti videpokeristi cinesi, che riesce a simulare l’immissione di monete nelle macchinette, perpetrando truffe ai danni dei gestori di bar e sale giochi. Proprio a questi ultimi, affinchè prestino attenzione alle mosse dei clienti, si rivolge l’appello della Questura di Prato, che nei controlli effettuati recentemente nella zona del Macrolotto Zero, ha potuto riscontrare l’esistenza di questo fenomeno.
L’apparecchio truffaldino viene di solito nascosto all’interno di un pacchetto di sigarette, da cui fuoriesce un filo rigido di rame che termina con una spirale del diametro di una moneta da 50 centesimi o un euro. All’interno del pacchetto di sigarette è presente una normale batteria che alimenta un microchip, il quale, collegato alla spirale, emette un input ai programmi dei videopoker, facendo credere alla gettoniera che sia stata introdotta una moneta e attribuendo così al giocatore crediti inesistenti.
Una frode informatica, insomma, che costituisce un vero e proprio reato (punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 50 a 1000 euro), ma che deve essere colta in flagranza. Il semplice possesso dell’apparecchio truffaldino, il cui costo si aggira sui 20 euro (ma non è ancora dimostrato un commercio abusivo di questi congegni) non è infatti punibile. Per questo la Questura di Prato invita gli esercenti e i gestori di videogiochi e slot machine a segnalare alle Forze di Polizia la presenza di clienti sospetti, per poter intervenire sul posto ed effettuare i controlli.