Dare una sterzata decisiva alla fase di stallo che sta attraversando Gonfienti, l’area archeologica nella quale i lavori di scavo sono attualmente fermi. Con questo intento l’assessore provinciale alla cultura e allo sviluppo economico, Edoardo Nesi, ha lanciato un appello al consiglio di amministrazione dell’Interporto (tra i cui soci c’è anche il Comune). Il terreno sul quale si trova l’nsediamento etrusco è di proprietà dell’Interporto pertanto – secondo la legge – per poter investire sugli scavi l’ente pubblico deve ricevere dal privato la concessione di un comodato d’uso gratuito cinquantennale. E’ questo il cavillo che sta bloccando lo sviluppo della città etrusca. Gli scavi, che inizialmente furono finanziati proprio dalla società Interporto, sono ora fermi, perchè alle richieste della Provincia della concessione del comodato l’Interporto nicchia. Peraltro i terreni in questione sono sottoposti a vincolo della Soprintendenza e pertanto intoccabili. Per Nesi l’area archeologica, già considerata di importanza nazionale, potrebbe essere una risorsa enorme per il territrio pratese. La soprintendenza ha già accolto il progetto per continuare gli scavi, per il quale la Provincia ha pronti 200mila euro e la Regione 300mila, finanziamenti bloccati da parecchi mesi proprio perchè non si riesce a trovare l’accordo per la concessione del terreno in comodato d’uso.
Nesi ha anche dichiarato che è stata affidata alla scuola Sant’Anna di Pisa la realizzazione di uno studio di fattibilità per la creazione di una sorta di ricostruzione olografica della città etrusca. Una specie di filmato che mostrerebbe al visitatore com’era originariamente la città.