20 Gennaio 2011

Operaia cinese denuncia i propri titolari connazionali. Primo caso in Italia


Una operaia cinese si è rivolta alla Cgil per denunciare di essere stata licenziata ingiustamente da alcuni suoi connazionali, titolari della ditta per cui lavorava. Sembra che sia il primo caso in Italia. La notizia è stata riportata dal Tirreno. La ditta tessile per cui lavorava, che si trova al Macrolotto, avrebbe commesso diverse irregolarità. La donna ha raccontato ai sindacati di avere segnalato i propri problemi di salute ai datori di lavoro, avvertendo i dirigenti del desiderio di tornare in Cina dalla sua bambina piccola. La cosa non è piaciuta ai suoi titolari che il 12 gennaio l’hanno licenziata. Inoltre l’operaia – spiega il capo dell’ufficio vertenze della Cgil di Prato Giovanni Piras -era assicurata per sole quattro ore di lavoro, ma lavorava per moltissimo tempo ogni giorno, fino a quanto ce ne era bisogno. Anche il salario non era commisurato al tipo di contratto”.
Non mancano i commenti politici sulla vicenda. “E’ una prima crepa in un muro di omertà” commenta l’assessore regionale della Toscana al bilancio e al rapporto con gli enti locali, Riccardo Nencini, ricordando che “la lotta all’illegalità economica è una priorità. E una priorità nella priorità è il caso Prato, con il distretto cinese parallelo”.
Per il coordinatore provinciale Idv di Prato Salvo Ardita “la conoscenza, la corretta informazione e la richiesta di partecipazione alle scelte della società in cui lo straniero opera dovrebbero costituire il principale obiettivo dell’amministrazione comunale di Prato”.
“Speriamo che questo sia il primo di una lunga serie” afferma il segretario provinciale della Lega Nord di Prato, Federico Tosoni, secondo il quale “il fatto è positivo, ma è ancora un caso isolato. Incoraggiamo i cittadini stranieri e soprattutto cinesi a denunciare lo sfruttamento della manodopera clandestina e il licenziamento senza giusta causa dai propri datori di lavoro” aggiunge Tosoni, invitando a questo proposito i cittadini stranieri a contattare la Lega.