Mafia cinese e contrasto alla droga Il bilancio 2010 dei Carabinieri
Reati in calo del 3%, denunce che crescono del 30% e arresti che fanno segnare un + 3%. Sono alcuni dei dati del bilancio 2010 stilato dal Comando provinciale dei Carabinieri di Prato, la cui attività nell’anno appena passato è cresciuta sensibilmente. L’Arma ha proceduto per il 73% dei delitti consumati a Prato e provincia, grazie alla presenza capillare sul territorio e alla sollecitudine nel rispondere alle chiamate al 112, oltre 15 mila in un anno, con una media giornaliera di 41 segnalazioni.
A illustrare i risultati sono stati il Comandante provinciale Ten. Col. Emilio Mazza e il Comandante del Reparto Operativo, Maggiore Stanislao Nacca (nella foto). In crescita l’attività di contrasto allo spaccio di droga: 86 arresti in flagranza (+ 26% rispetto al 2009), 72 denunce (+112%) e circa 200 persone segnalate alla Prefettura come abituali assuntori di stupefacenti. Altro capitolo significativo è il contrasto all’illegalità economica e allo sfruttamento di manodopera clandestina: 188 le ditte controllate in un anno in tutta la provincia, 29 in più del 2009 e ben 134 in più rispetto al 2008. In tutto, sui 1566 lavoratori controllati, circa un terzo, ovvero 541, in stragrande maggioranza cinesi, sono risultati irregolari.
Fra i reati consumati, spiccano i furti, in leggero aumento, così come le rapine. Fra queste, 97 in tutto, aumentano quelle sulla pubblica via ai danni di cittadini cinesi, mentre sono in diminuzione quelle a banche o negozi. Diminuiscono del 29% le truffe, anche grazie alle numerose campagne di sensibilizzazione rivolte agli anziani, che l’Arma ha condotto in tutti i Comuni della Provincia.
Fra le attività d’indagine che spiccano nel 2010, ci sono la disarticolazione della banda dei ladri giostrai, con 14 arresti e refurtiva recuperata per circa 230 mila euro; e l’operazione Satana, che ha smantellato un’organizzazione criminale cinese di stampo mafioso, responsabile di rapine, estorsioni, usura, sequestri di persona e gestione di bische e spaccio di droga, che avevano seminato il panico nella comunità orientale di Prato.