Il saldo fra avviamenti e cessazioni è positivo, aumentano i contratti di lavoro ma resta il problema della precarietà. Questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal report sui flussi del mercato del lavoro a Prato riferito al terzo terzo trimestre 2010, elaborato dall’Osservatorio della Provincia. Nel periodo luglio-settembre il saldo totale avviamenti-cessazioni ha registrato un saldo attivo di 1.267 unità. Abbigliamento, servizi alla persona e commercio i settori dove si è assunto di più, mentre nel tessile il saldo è ancora negativo con un calo di 205 posti di lavoro. Non se la passano meglio i settori costruzioni, maglieria e metalmeccanico.
Rispetto al 2009 il numero degli avviamenti è cresciuto del 25%, questo a dimostrazione di una certa vivacità del mercato del lavoro, anche se nel trimestre luglio-settembre 2010 le assunzioni a tempo indeterminato hanno rappresentato soltanto il 35% del totale. Migliora nel complesso la situazione per giovani e donne che destava preoccupazione nel secondo trimestre di quest’anno. Le donne rappresentano il 57% delle nuove assunzioni, che sono state 10.718, mentre i giovani al di sotto dei 25 anni il 26%. Le assunzioni crescono maggiormente per gli stranieri (+42%), soprattutto per i cittadini di nazionalità cinese. Su questo tema è stato annunciato che il report annuale del 2010 conterrà un approfondimento su movimenti per i lavoratori e le aziende straniere e la durata dei contratti.
IL REPORT IN DETTAGLIO
LA SITUAZIONE DEL MERCATO – Nei mesi luglio-agosto-settembre 2010 il saldo totale avviamenti-cessazioni risulta positivo e complessivamente migliore del trimestre 2009corrispondente raggiungendo un +1.267. I settori dove c’è più movimento sono l’abbigliamento, i servizi alla persona e il commercio. Nel tessile il saldo è negativo (-205) ma c’è grande movimentazione nei contratti che dimostra maggiore vivacità. Le cose non vanno bene anche per quanto riguarda le costruzioni, la maglieria e il metalmeccanico. Rispetto al 2009 cresce del 25% il numero degli avviamenti, a conferma che è tornata parte della vivacità del mercato del lavoro. Complessivamente le assunzioni nel terzo trimestre 2010 sono state 10.718 (54% donne, 46% uomini). Il maggior numero di assunzioni spetta all’abbigliamento (19%), seguono il commercio (11%), il tessile (8%), i servizi alla persona (10%).
QUALE LAVORO, I CONTRATTI – Nei mesi di luglio-agosto-settembre 2010 le assunzioni sono state caratterizzate da una netta prevalenza di contratti a tempo determinato (in senso ampio). I contratti a tempo indeterminato hanno rappresentato solo il 35% del totale, confermando un calo costante nel tempo. In particolare il tempo determinato raddoppia i contratti, sono ben quattromila su diecimila complessivi. Crescono anche i contratti a progetto, del 38% rispetto allo stesso trimestre 2009, insomma cresce la precarietà del lavoro. Anche il part time avanza, quello maschile ha raggiunto nel complesso un +30% (indistinto per nazionalità) mentre quello femminile è cresciuto del 21%.
DONNE, UOMINI E GIOVANI – Le donne recuperano finalmente terreno rispetto agli uomini, nel terzo trimestre sono stati 4.946 gli avviamenti per gli uomini e 5.772 quelli per le donne e anche le differenze per età (che nello scorso semestre andavano pesantemente a discapito delle classi dai 20 ai 35 anni) diventano tendenzialmente irrilevanti rispetto al passato, tutti i tassi di crescita si aggirano intorno alla media.
LAVORATORI STRANIERI – Le assunzioni crescono di più per gli extracomunitari (42%) e i nati in Cina (37%) del totale dei lavoratori, che abbiamo visto essere il 25%. Tuttavia, mentre per i nati in Cina le cessazioni sono inferiori agli avviamenti, gli altri immigrati soffrono di una maggior precarietà.
LA MOBILITA’ – Nel terzo trimestre del 2010 sono stati inseriti nelle liste di mobilità 402 lavoratori, rispetto allo stesso periodo 2009, con un aumento del 4% circa (nel 2009 si ebbero 385 inserimenti). Il tessile è ancora il settore di provenienza largamente dominante (46%), seguono commercio (11%) e edilizia (10%). Per il secondo trimestre consecutivo diminuisce leggermente il numero complessivo degli iscritti (3.980) al 30 settembre 2010. Nel terzo trimestre 2010 dalle liste di mobilità sono usciti 574 lavoratori (l’82% sono italiani), molti di più dei 382 previsti. Dall’analisi dei singoli casi emerge che 62 persone hanno avuto un contratto a tempo indeterminato e 193 hanno trasformato in tempo indeterminato un lavoro a tempo determinato. Dei 308 lavoratori che sono usciti per aver terminato il periodo massimo di iscrizione circa il 50% però non ha trovato occupazione. I settori di avviamento vedono al primo posto ancora il tessile (31%), poi il terziario (17%) e il commercio (11%). Nel frattempo il pacchetto lavoro promosso dalla Provincia, che lega tirocini retribuiti, voucher e incentivi all’assunzione per le aziende, ha attivato 250 tirocini in circa un anno, 12 di questi si sono già trasformati in rapporti di lavoro.
LA CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA – Sono 4 le aziende che nel terzo trimestre 2010 hanno avviato le procedure di cigs, 3 del tessile e 1 del metalmeccanico, con 201 dipendenti coinvolti su 235 totali. Nello stesso periodo del 2009 le procedure furono 8 e coinvolsero 153 lavoratori. E’ un segnale che le domande arrivano da aziende più grandi e con più dipendenti. Nel secondo trimestre 2010 le aziende a richiedere la cigs erano state 13, di cui 11 del tessile.
LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA – Si tratta di un ammortizzatore sociale gestito dalla Regione Toscana e rivolto alle aziende con meno di 15 dipendenti o a particolari figure professionali e settori produttivi. Dal mese di maggio 2009 (quando la Regione ha assunto la competenza), al 30 agosto 2010 le domande provenienti da aziende pratesi sono state 4.982 (15 mila in tutta la Regione). Se prendiamo in esame l’ultimo periodo, cioè luglio-agosto 2010 diminuisce l’incidenza di Prato per quanto riguarda il numero delle aziende e dei lavoratori coinvolti mentre crescono le ore richieste.
CENTRO PER L’IMPIEGO – Nel terzo trimestre del 2010 le iscrizioni alla disoccupazione presso i Servizi per l’impiego della Provincia sono state 1.988, in aumento rispetto alle 1.361 del trimestre precedente, ma in diminuzione rispetto alle 2.425 del corrispondente periodo 2009. Le donne rappresentano il 57,4% delle nuove iscrizioni, costituite soprattutto da italiani (83%). Per gli stranieri i romeni sono il 2,9% del totale, gli albanesi il 2,8%, i marocchini il 2%, mentre i cinesi sono solo lo 0,5%. Complessivamente al 30 settembre 2010 risultavano iscritti nelle classi disoccupati/inoccupati 27.360 lavoratori, fra questi le donne sono il 60,5%.