Sarà l’affabulatorio talento del pianoforte Ludovico Einuadi ad aprire sabato 18 dicembre la rassegna Autori in Musica al Teatro Politeama Pratese, realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato. Dopo il “Nightbook Tour”, con cui ha toccato tutta Europa e registrato numerosi sold-out, Einaudi porta in scena un nuovo entusiasmante spettacolo proponendo un’inedita scaletta di grande presa ed intensità, destinata a cambiare ogni volta sull’onda delle emozioni del momento: “Fare un concerto in piano solo è sempre una grande avventura” racconta Einaudi “Un dialogo con sè stessi, una meditazione piena di tensione rivolta a chi sta ascoltando […]. Mi dimentico dove sono, chiudo gli occhi, mi allontano dal mondo, e i miei brani prendono un’altra forma, si dilatano, si accelerano, si mescolano tra loro, assumendo altri significati, arricchendosi di una nuova luce che ha la durata del vento. E questa è la magia di un concerto dal vivo.” Ludovico Einaudi è compositore e pianista di grande successo e si è esibito in alcuni dei teatri più prestigiosi come La Scala di Milano, il Barbican di Londra, la Philarmonie Kammermusiksaal di Berlino, Le Trianon di Parigi e Royal Albert Hall di Londra dove nel novembre 2007 ha registrato un clamoroso sold-out.
La sua musica affonda le radici nella tradizione classica, con l’innesto di elementi derivati dalla musica pop, rock, folk e contemporanea. Le melodie, profondamente evocative e di grande impatto emotivo, lo hanno reso oggi uno degli artisti più apprezzati e richiesti della scena europea.
Nato a Torino il 23 novembre 1955, si diploma in composizione al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e si perfeziona sotto la guida di Luciano Berio. Verso la fine degli anni Ottanta attraversa un periodo di sperimentazione e ricerca, durante il quale inizia a collaborare con il teatro e la danza. Nel 1990 pubblica Stanze, 16 composizioni interpretate dall’arpa elettrica di Cecilia Chailly. L’album viene pubblicato anche in Inghilterra: si racconta che quando la BBC mandò in onda alcuni brani, la segreteria dell’emittente britannica andò in tilt per rispondere agli ascoltatori che volevano sapere chi era l’autore. Ma è l’album Le Onde (1996) che rappresenta il vero punto di svolta nella sua carriera. Einaudi compone e interpreta un ciclo di ballate per pianoforte ispirato dall’omonimo romanzo di Virginia Woolf. Il disco, concentrato di quel suono circolare, avvolgente e minimalista che diventerà la cifra del suo stile, sarà pubblicato un paio di anni dopo nel Regno Unito, riscuotendo unanime consenso di pubblico e di critica.
Nel frattempo il regista Nanni Moretti sceglie alcuni brani per il suo film Aprile, a cui faranno seguito una serie di proficue e premiate collaborazioni con il cinema, fra cui Fuori dal Mondo e Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni, Dr Zhivago di Giacomo Campiotti, Sotto Falso Nome di Roberto Andò, fino al più recente This is England dell’inglese Shane Meadows.
Sul finire del 2001 è tempo de I Giorni, altra raccolta di brani per piano solo, sulla scia di un viaggio in Mali durante il quale Einaudi incontra il maestro della kora Toumani Diabate. L’album ha una sua particolare leggerezza, ma allo stesso tempo è ricco e profondo. Melodie lineari, tanto suggestive da apparire ancestrali, già esistenti dentro ognuno di noi.
Il 2003 è caratterizzato da puntuali “tutto esaurito” sia in Italia che all’estero, a cominciare dalla Gran Bretagna, dove nel frattempo esce Echoes (The Einaudi Collection), una raccolta dei suoi successi, che supererà le 100 mila copie vendute.
Nello stesso anno è nel cartellone della Scala di Milano, dove registra il doppio live LaScala: Concert 03 03 03, che contiene tutti i brani più noti dell’autore e anche un omaggio al rock con una versione di Lady Jane dei Rolling Stones.
Quando esce Una mattina nell’autunno del 2004, il disco schizza subito al primo posto delle charts britanniche di musica classica. A colpire nel segno sono le melodie ondulatorie in continuo movimento, fra accelerazioni improvvise e altrettanto subitanee sospensioni, mai così solari e positive. Da quel momento, Einaudi inizia un tour fortunato e pressoché infinito, che lo porta in giro per tutto il mondo, offrendogli spunti per collaborazioni inedite e sempre più stimolanti, in bilico tra suoni classici e d’avanguardia, suggestioni etniche ed elettronica.
Il successo di Einaudi è nella miscela di suoni classici e d’avanguardia che creano una musica introspettiva, meditativa, di grande atmosfera. Numerosi gli spot pubblicitari che si sono avvalsi delle sue composizioni: Fly, dall’album Divenire, è stata il tema ufficiale per i playoff dell’NBA 2008; Orange, compagnia telefonica francese e American Airlines hanno dei scelto suoi pezzi, mentre Primavera, sempre da Divenire è stata inserita all’interno del trailer del film The reader (2009).
Le collaborazioni con grandi artisti provenienti dalle più diverse tradizioni musicali – Ballakè Sissokò, Rodrigo Leao, Mercan Dede, Paolo Fresu e Djivan Gasparyan – ne hanno fatto un interprete di una nuova world music per pianoforte che integra sonorità etniche e melodie classiche.
Numerose anche le incursioni nel mondo dell’elettronica, dal progetto Transient con Armin Linke, alla collaborazione con i tedeschi To Rococo Rot, fino al side project Whitetree, con cui ha pubblicato l’album “Cloudland” nel 2009. Per parlare del progetto è stato ospite per una lunga intervista e una performance live da Chris Douridas nella famosissima radio KCRW a Los Angeles.
Einaudi è stato l’unico artista di musica classica a partecipare alla prima edizione dell’Itunes Festival accanto a gruppi rock come Oasis, Placebo e Franz Ferdinand.