«Fino a quando non avrete ascoltato Martin Fröst non avrete realmente ascoltato il clarinetto». Così si è espresso il critico musicale del «Times» dopo un concerto del clarinettista svedese Martin Fröst. Osannato dalla critica internazionale, amatissimo dal pubblico per il fascino inconsueto delle sue interpretazioni e per la sua spiccata verve comunicativa, Martin Fröst sarà ospite giovedì 16 dicembre della Camerata Strumentale «Città di Prato» per il secondo concerto della stagione. Al Teatro Politeama Pratese alle 21, Martin Fröst – che a dispetto della giovane età ha già suonato con la direzione di Dudamel e di Ashkenazy e che vanta importanti collaborazioni con Barbara Hendricks e Julian Rachlin – sarà l’interprete del celeberrimo Concerto per clarinetto e orchestra K. 622 di Mozart, autentico cavallo di battaglia del clarinettista svedese che ha venduto ben 160.000 copie con la sua incisione del capolavoro mozartiano.
A fare da cornice a questa pagina di singolare bellezza e virtuosismo, ancora il Mozart della Sinfonia in sol maggiore K. 199 e, in conclusione, la Sinfonia n. 83 in sol minore «La gallina» di Franz Joseph Haydn. Scritta tra il 1784 e il 1785 per il Concert de la Loge Olimpique di Parigi, questa sinfonia deve il suo sottotitolo ironico al motivo dell’oboe che nel primo movimento, in netto contrasto col tema di apertura, propone una nota ribattuta e puntata che ricorda, appunto, il verso di una gallina.
Sul podio Filippo Maria Bressan, direttore d’orchestra italiano tra i più stimati dell’ultima generazione, assai apprezzato nel repertorio barocco e classico, che ritorna, dopo averla diretta più volte nelle passate stagioni, a collaborare con l’orchestra pratese.
Come di consueto, il giorno stesso del concerto alle 17, al Teatro Magnolfi di Prato (Via Gobetti, 79), Alberto Batisti illustrerà il programma del concerto serale proponendo anche alcuni ascolti significativi.
Il concerto sarà trasmesso in diretta dall’emittente radiofonica Rete Toscana Classica (www.retetoscanaclassica.it) con il commento di Sebastiano Bon.
Direttore stabile dell’ Orchestra Sinfonica di Savona, Filippo Maria Bressan ha diretto l’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Toscanini, l’Orchestra da Camera di Mantova, di Padova e del Veneto, l’Orchestra della Toscana ORT, la Filarmonica di Torino, l’Accademia Montis Regalis e molte altre. Direttore stabile del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma dal 2000 al 2002, ha diretto in molti teatri e nelle principali sale da concerto d’Italia, d’Europa e del Sud America ed è considerato uno dei più innovativi nuovi direttori italiani, sia nel repertorio antico che in quello sinfonico-corale. Specialista nell’opera del Settecento, ha recentemente diretto all’Opéra Royal de Wallonie a Liége e nei teatri di Pisa, Livorno, Lucca, Paride ed Elena di Gluck, oltre che opere di Galuppi, Paisiello, Haendel, Mozart e Rossini. Nel dicembre 2006 ha diretto, nella Basilica di San Marco a Venezia ed in prima esecuzione assoluta, i Vespri di Natale di Galuppi con l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice.