In tanti per l’ultimo saluto al giovane Andrea

Una chiesa stracolma si è stretta questo pomeriggio intorno a mamma Luisella e a babbo Daniele per dare l’ultimo saluto al giovane Andrea, morto dopo essere stato investito dall’auto di un metronotte nell’alba di Bologna, dove era andato a trascorrere una serata in compagnia degli amici. E loro, gli amici, hanno voluto esserci tutti. C’erano quelli di scuola e quelli di piazza san Francesco, quelli del calcio – Andrea giocava nel Prato Nord – e le colleghe di Zara, la catena per cui Andrea lavorava, arrivate da Firenze con un permesso straordinario concesso non senza fatica dall’azienda.
Ventuno anni aveva, Andrea. Quel ragazzo che gli amici ricordano “col sorriso sempre stampato in faccia”, quel giovane a cui la cugina, con la voce rotta, si rivolge come a un secondo fratello. Tutti volevano bene ad Andrea. “Lo so che quando uno se ne va, viene facile parlarne bene – dice un suo amico – ma davvero Andrea non aveva un difetto”. La chiesa è ammutolita e pietrificata nel dolore. A celebrare i funerali è arrivato anche il vescovo Simoni. “Dov’è andrea – ha ripetuto a lungo il vescovo dando voce alla muta domanda di tutti – La sua salma è qui, ma la sua anima è nell’altra dimensione della vita. Le cose visibili sono di un momento, le cose invisibili sono eterne, e sono presso Dio». A concelebrare i funerali, nella chiesa dei santi martiri, anche don Helmut Szeliga. «La morte è potente ma non è onnipotente – dice don Helmut Szeliga, il parroco di Andrea, che ha concelebrato insieme al vicario generale della diocesi mons. Eligio Francioni, e al vecchio parroco, don Luigi Provenzi – Più forte è l’amicizia. Più forte è la solidarietà dei genitori che hanno donato gli organi per cui qualcuno ricorderà con riconoscenza. Più forte è l’umana compassione che ha mostrato Daniele nel mettersi nei panni dell’autista che ha travolto suo figlio». L’ultimo saluto glielo lasciano gli amici: perché gli amici, come cantavano i queen, quel gruppo che andrea amava tanto, saranno amici per sempre.