23 Novembre 2010

Hiv: Prato prima provincia toscana
per i nuovi contagi nel 2009


E’ Prato la provincia toscana dove si e’ registrata, nel 2009, la maggiore incidenza (5,3%) di malati di Aids ogni 100 mila abitanti, seguita da Livorno (4,4%), Pisa (3,7%), e Firenze (3,1%). E’ quanto emerso stamani in Provincia di Firenze nell’ambito della presentazione di un seminario in programma in Palazzo Medici Riccardi il 25 novembre, in occasione giornata internazionale contro la violenza alle donne. L’appuntamento, dal titolo ‘La violenza ha mille volti’, e’ organizzato dalla commissione pari opportunita’. L’iniziativa sara’ seguita da una serie di incontri nelle scuole superiori sulle tematiche delle pari opportunita’, dei diritti umani, delle discriminazioni e della sieropositivita’. L’eta’ media di chi contrae la malattia, e’ stato spiegato, e’ di 44 anni per gli uomini e 39 per le donne e se un decennio fa le persone piu’ a rischio erano i tossicodipendenti, negli ultimi anni la modalita’ di trasmissione piu’ frequente e’ diventata quella eterosessuale. L’appuntamento di giovedi’ prossimo e’ stato illustrato dal presidente della commissione pari opportunita’ della Provincia fiorentina Loretta Lazzeri, insieme, tra gli altri, a Caterina Coralli, membro della commissione e testimone in prima persona di cosa vuol dire essere seriopositiva a causa del marito che, a sua insaputa, aveva contratto l’Aids. ”Questa – ha spiegato Coralli – e’ la peggior violenza che una donna possa subire nell’ambito familiare. So di essere sieropotiva da 15 anni e ho contratto la malattia da mio marito, che era in Aids conclamato da un anno ma non mi aveva detto nulla, fingeva di avere un tumore. Il mio caso e’ un esempio specifico di violenza sulle donne, questa e’ diventata la mia battaglia”. Secondo Lazzeri ”una formazione completa, e senza ipocrisie, dei giovani, deve essere il punto di partenza. Da anni questo Ente e’ impegnato con iniziative e campagne in merito all’emersione del fenomeno della violenza, e non solo, e all’individuazione di per corsi per contrastarla”.
In generale, l’infezione da Hiv in Toscana continua a diffondersi: oggi si contano circa 1500 pazienti con Aids conclamato e circa 5000 soggetti sieropositivi noti. Ogni anno si documentano 300-350 nuove infezioni (un incremento del 5-7% all’anno). Lo rivela l’Azienda ospedaliero universitaria pisana a margine della presentazione di una iniziativa sulla cura dell’ Aids che si svolgera’ a Pisa da domani a giovedi’ sotto la direzione del professor Francesco Micheletti. ”Vale la pena sottolineare – spiega l’Aoup – che, in accordo a una prevalenza stimata di infezione da Hiv in Italia pari a 2,6 casi ogni 1000 abitanti, il dato toscano noto dei 5000 sieropositivi potrebbe considerarsi quasi raddoppiato. La diffusione dell’infezione avviene soprattutto gli eterosessuali (50%) e l’eta’ media delal diagnosi e’ intorno ai 40 anni”. Preoccupa gli esperti ”la mancanza da anni di una tangibile campagna di informazione e prevenzione che sottolinei l’importanza di sottoporsi al test per l’Hiv e di usare il profilattico”, per questo, spiegano, ”e’ il momento di offrire sistematicamente il test a tutti i soggetti che accedono ai servizi ospedalieri (e non solo su esplicita richiesta), considerandolo routinario, cosi’ come accade per il test della sifilide (per il quale non e’ richiesto alcun consenso)”. Per l’Aoup sarebbe ”utile a rilevare una infezione occulta, sino a quel momento ignota, con la conseguente possibilita’ di curare tempestivamente il paziente salvandogli la vita e impedendogli, inconsapevolmente, di diffondre l’infezione”. Per quanto riguarda Pisa, sono 850 le persone sieropositive curate dalla clinica Malattie infettive dell’ospedale Cisanello: 750 ricevono terapie antiretrovirali che costano per ogni paziente quasi 9 mila euro all’anno. ”La spesa per farmaci antinfettivi rappresenta il 25% della spesa farmaceutica totale dell’Aoup che si aggira, per il 2010, sui 60 milioni. Per gli antiretrovirali e’ stimata una spesa complessiva di circa 7 milioni, cifra che negli ultimi sei anni e’ raddoppiata a causa del costo dei nuovi farmaci, piu’ efficaci, meglio tollerati ma piu’ costosi. Ma sulla spesa incidono anche i nuovi casi, circa 50-60 all’ anno.