17 Novembre 2010

Ecco lo «Stefanino d’oro», premio alle aziende pratesi virtuose


Un premio alle aziende che si sono contraddistinte per la tenuta e il rilancio del lavoro a Prato. È lo «Stefanino d’oro», un riconoscimento che ogni anno, a partire dal prossimo 26 dicembre, festa di Santo Stefano, patrono della città, verrà consegnato per sottolineare come la cultura e l’operosità del distretto pratese è ancora capace di fare impresa in modo etico e rispettoso dei valori del lavoro e della concorrenza.

Promotori di questa iniziativa, presentata questa mattina al Museo del Tessuto, la Diocesi di Prato, presente con il vescovo mons. Gastone Simoni, il Comune, rappresentato dal vice sindaco Goffredo Borchi, la Provincia di Prato, con la vice presidente Ambra Giorgi, la Camera di Commercio e la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, con i consiglieri, rispettivamente, Giovanni Nenciarini e Claudio Caponi.

Inevitabile quanto voluto, l’accostamento al noto «Ambrogino» milanese, perché proprio come il prestigioso premio meneghino, anche lo «Stefanino» è un riconoscimento dedicato al santo patrono della città e della diocesi di assegnazione. L’idea di partenza, accolta subito dal Vescovo Simoni e poi estesa alle istituzioni cittadine, è di Giovanni Masi, noto «cenciaiolo» di Vergaio che da anni è in prima linea per sostenere il distretto tessile pratese. Ma lo «Stefanino d’oro», come hanno spiegato i cinque promotori, non è destinato solo a chi opera nel campo tessile ma «a tutte le aziende tipiche del territorio che stanno fronteggiando una crisi economica durissima e che per prime vanno incoraggiate».

Nei prossimi giorni sarà inviata una lettera a tutte le associazioni di categoria invitate a segnalare nominativi per l’assegnazione del premio. Incaricati di seguire il progetto e poi sottoporre i nomi dei possibili candidati al comitato promotore, un gruppo di persone formate da Giovanni Masi, Gabriella Melighetti, Daniela Toccafondi, Foresto Guarducci, Silvia Bocci, Fabrizio Fabrini.

«Con questa iniziativa – ha spiegato mons. Simoni – vogliamo premiare gli atteggiamenti virtuosi di coloro che hanno capacità tecniche e culturali e le mettono a disposizione di tutti, per una economia più solidale». Il vice sindaco Borchi ha sottolineato come sia importante dare «un segnale di inversione culturale, oggi troppo pessimista, nell’affrontare il problema delle difficoltà che la città sta attraversando in campo economico». Per Ambra Giorgi questo progetto «è un invito a guardare avanti e serve a ribadire come il distretto abbia ancora un futuro davanti». Apprezzamento e soddisfazione per la partecipazione sono state espresse da Giovanni Nenciarini, «questo è un nuovo tassello per la necessaria aggregazione della città», e Claudio Caponi, «con la sua presenza la Fondazione conferma il suo radicamento sul territorio a favore di iniziative legate al rilancio di Prato».

Come detto il premio sarà assegnato alle aziende, fino a un massimo di tre all’anno. I nomi dei candidati all’assegnazione saranno comunicati il 26 dicembre in cattedrale nel corso del solenne pontificale nella solennità di Santa Stefano. Nel mese di gennaio, in data da definire, si terrà la cerimonia di premiazione, all’interno di una conferenza tenuta da una personalità che terrà una relazione sui temi dell’economia e del lavoro.

Il premio, in fase di realizzazione, sarà un’opera dell’artista orafo Vincenzo Gennaro, già autore della medaglia del 600° della traslazione della Sacra Cintola nel 1995 e la lampada votiva che arde nella Cappella del Sacro Cingolo.