Su diversi media rimbalza una polemica che, vista con un minimo d’attenzione, appare priva di ragioni. E’ tra due rappresentanti della comunità cinese e il sindaco Roberto Cenni. In poche parole, Matteo Ye – come riportato da CNRMedia – avrebbe chiesto la proclamazione del lutto cittadino. Secondo le stesse fonti, il sindaco avrebbe negato questa possibilità. In realtà, fra titoli (anche telematici) e righe (degli articoli) sembra correre una certa differenza. Non c’è scontro in atto, se non altro riguardo alla tragedia che si è consumata questa notte, tra la giunta comunale e la comunità cinese. Proposte ufficiali di proclamare il lutto cittadino, del resto, non sono arrivate al palazzo comunale. Questo, almeno fino a poche decine di minuti fa.
Il sindaco avrebbe escluo di aver pensato, stando alla stessa fonte, di aver proclamato il lutto cittadino.
Le dichiarazioni, riprese da diversi canali e siti web, sono state valutate come segnali di guerra. Il che significa due cose: da un lato non c’è segnale di scontro fra comunità riguardo alla tragedia che si è consumata. Tanto il gruppo consiliare del Partito Democratico (all’opposizione in Comune) quanto la Lega Nord, per esempio, hanno espresso piena solidarietà alla famiglia Wang, quella delle tre donne che hanno perso la vita questa notte.
D’altra parte, e siamo al secondo risvolto della vicenda, la valutazione espressa anche da autorevoli testate dimostra che a Prato è reale (e nessuno però la nasconde) la tensione che si registra fra tanti italiani e cinesi. Le motivazioni possono essere le più varie. E’ tuttavia certo che, in un clima di scontro continuo, sarà ben difficile giungere, pur con gradualità, allo scioglimento dei due nodi – l’economia che non va e il fatto che il grande afflusso di immigrati pesi su una comunità “originaria” messa a dura prova negli ultimi anni – che legano i motivi dell’attuale crisi “identitaria” di Prato.
Soltanto dal dialogo, a cominciare da quello a livello istituzionale tra le varie parti politiche, potrà sorgere una nuova realtà. Una città che avrà bisogno di anni per riconoscersi come comunità, in tutti i suoi particolari aspetti.
In una Prato e in un’Italia nella quale il linguaggio e il fare politico sembrano aver toccato il loro fondo, sono ben poco ma sono comunque benvenute le parole di cordoglio che tanto la Lega Nord, per tornare agli esempi di prima, e il Partito Democratico hanno espresso alla famiglia colpita da un così grave lutto. Ben venga, soprattutto, la barista di Galciana che questa mattina ha risposto con durezza – ne siamo testimoni – a due clienti che ironizzavano (in termini numerici che davvero ricordano le pianificazioni hitleriane a protezione della razza) sulla sorte delle tre donne. Di fronte a occhi fermi e, tuttavia, senza ricevere offese o sdegno, i due hanno subito cambiato registro.
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