La nuova Prato verso
la sua presentazione
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Presentare un piano strutturale, come lo definisce il gergo normativo-burocratico, non significa cambiare all’improvviso l’aspetto di una città. E’ però il primo passo verso una variante generale al piano regolatore e a cambiamenti di fondo, sui quali saranno chiamati a esprimersi cittadini e altri enti, di un territorio comunale. Il nuovo piano strutturale di Prato, così come delineato a oggi, verrà presentato al pubblico giovedì 11 novembre, alle 21,30 presso al Teatro Metastasio, in occasione della seconda serata del nuovo ciclo di Prato Incontra.

I PROPOSITI
L’amministrazione comunale parla di “propositi di lunga durata” e si sofferma su due punti: la declassata e il macrolotto 0. Per la prima, in ballo c’è la trasformazione “da infrastruttura a città”. Per la seconda, i problemi sono evidenti e le soluzioni non saranno così semplici. Vale però la pena provarci, al punto che vengono previsti tanto “il mantenimento e la riabilitazione funzionale del tessuto industriale d’interese”, quanto la riconversione delle aree produttive e un disegno definitivo per la zona di San Paolo.

Parchi e strade, compreso un parco urbano nella vecchia zona industriale ai margini del centro storico, sembrano in definitiva destinati a cambiare fisionomia.

IL PUNTO SUL MACROLOTTO 0
L’amministrazione comunale non usa mezzi termini. “Il degrado fisico e ambientale dell’area rende necessaria la rigenerazione complessiva del tessuto urbano, senza la perdita dei caratteri più importanti e significativi del luogo.
Si prevede il mantenimento e la riabilitazione funzionale di parte del tessuto industriale di interesse storico e architettonico, accompagnato dalla riconversione delle aree produttive prive di valori riconosciuti e dal completamento e definizione dei margini del quartiere di San Paolo.
Il progetto è dimensionato mediante i principi della perequazione, in diritti edificatori, espressi in S.u.l. residenziale ragguagliata in funzione delle varie destinazioni insediate. La S.u.l. di progetto viene in parte utilizzata con il mantenimento di edifici esistenti, ed in parte spesa con la nuova edificazione di edifici a destinazione diversificata scanditi su più piani, con il duplice obiettivo: creare una nuova “mixitè” di funzioni e liberare il suolo
per reperire spazi pubblici e d’uso pubblico. Il progetto prevede il riassetto del comparto produttivo posto tra via
Galcianese e la Declassata. Il riordino urbanistico dell’area consente il reperimento di spazi scoperti da dedicare alle infrastrutture, al verde e ai parcheggi e, aspetto più rilevante, l’offerta proprio in termini qualitativi, di un nuovo comparto produttivo capace di proporre spazi adeguati alle mutate esigenze del distretto produttivo pratese”.

IL PUNTO SULLA DECLASSATA
“Il progetto riconfigura l’assetto urbanistico della Declassata, dal casello di Prato est alla frazione di Capezzana per la localizzazione del polo espositivo multifunzionale e la riqualificazione delle aree limitrofe – si legge ancora nella brochure diffusa in Comune – Coinvolge l’area libera compresa fra il quartiere Zarini, la Declassata e alcune aree a sud, attorno ai complessi industriali Banci e Bigagli e al fabbricato commerciale dismesso di Pratilia. Viene proposto a nord un grande parco urbano, nuovi interventi edilizi interessano la trasformazione di aree produttive improprie e definiscono i margini con l’edificato circostante. A est all’incrocio tra la Declassata e Via Berlinguer, vengono ubicate le infrastrutture di servizio connesse al trasporto pubblico e nuovi spazi espositivi all’aperto ad integrazione delle attività espositive del Museo d’arte contemporanea e Centro polivalente Pecci. Un edificio per attività direzionali e di servizio segna l’ingresso alla città. La capacità edificatoria delle aree è definita in unità di Sul residenziale ottenuta, mediante i principi della perequazione, dai suoli edificati e non e in base all’ubicazione delle aree e delle consistenze edilizie presenti”.